CALCIO: IL LUGANO HA GIOCATO E PERSO MALE A LOSANNA. ORA CI VUOLE UN PRONTO RISCATTO
Giovedì non si può sbagliare: tutti hanno capito che...
Annotazioni e pensieri dopo la scoppola di Losanna e prima della partita di Sion
Pubblicato il 01.03.2021 10:17
di Silvano Pulga
Ci è stato rimproverato, in più occasioni, di definire le partite in arrivo del FC Lugano come "Di svolta""decisive" e altri aggettivi di questo genere. Verissimo: se tutto diventa decisivo, se ogni punto viene definito di svolta, queste espressioni perdono di valore.
Vogliamo quindi dare ragione ai nostri lettori, iniziando quindi a ragionare post, prima di farlo ante, rivolgendo quindi lo sguardo al prossimo impegno della compagine ticinese.La svolta, a Losanna, in effetti c'è stata. Forse, per la prima volta in stagione, si è infatti iniziato a ragionare diversamente.
Nelle scorse settimane, per dire, si è sempre guardata la classifica rivolgendo lo sguardo verso l'alto. Si controllavano i risultati del Basilea, dello Zurigo, del San Gallo, contando i punti che mancavano per il secondo posto. Da ieri, invece, complice il combinato disposto dei risultati e del calendario, dirigenza, tifosi e addetti ai lavori hanno iniziato a guardarsi le spalle.
E in virtù di questo, piaccia o non piaccia a chi ci legge, la sfida di giovedì sera al Tourbillon diventa un altro punto di svolta: uscire con una vittoria significherà lasciare i vallesani, oggi al nono posto, indietro di 8 punti. Viceversa, le cose si faranno più complicate. E bisognerà, a quel punto, non solo fare discorsi differenti da parte degli addetti ai lavori: perché la salvezza diventerebbe un obbiettivo da conquistare, senza però la certezza di riuscire a ottenerla.
In Challenge League, la lotta per le prime posizioni è serratissima, e i recenti risultati di Coppa svizzera hanno dimostrato come una sfida andata/ritorno contro compagini sicuramente attrezzate per il salto di categoria (Thun e Sciaffusa su tutte, sempre che il GCZ si confermi al primo posto) sia un'esperienza da evitare a tutti i costi. E questo fatto è stato rimarcato ancora dal presidente Renzetti.Cosa succede al Lugano? Quelli che erano i punti forti sono diventati all'improvviso criticità.
La squadra, che tante volte in passato ha saputo ottenere risultati importanti nei minuti finali, in virtù della propria superiorità atletica, ha subito una preoccupante involuzione sotto questo aspetto. Ieri il Losanna, che pure aveva giocato in settimana in Coppa (con un robusto turnover, per la verità), ha dominato l'incontro proprio dal punto di vista atletico. Il centrocampo, sovrastato sotto questo aspetto, fatica a impostare le ripartenze. L'attacco, in assenza di rifornimenti, non riesce a creare opportunità per segnare. Dietro, si sta sentendo oltre misura l'assenza di un giocatore come Maric, sicuramente importante, ma che non si pensava addirittura strategico per gli equilibri difensivi dei luganesi.
Si è parlato molto dello spogliatoio. Solo poche settimane fa si esaltava la coesione del medesimo e le capacità di Jacobacci di tenere insieme il gruppo, creando il giusto equilibrio tra titolari e riserve. Ora l'assenza di risultati sembra aver creato una frattura. Alcuni sostengono che la mancata riconferma dell'allenatore, da parte della dirigenza bianconera, potrebbe aver creato una distanza tra il tecnico e alcuni senatori. Non lo crediamo: il gruppo è formato da professionisti che, ovviamente, non possono che vedere favorevolmente l'eventualità di fare buoni risultati, e di mettersi in mostra. Più semplicemente, secondo noi, si sono sovrapposte circostanze oggettive: un calo fisico dovuto al sovrapporsi degli impegni, qualche infortunio conseguente a questo logorio, la mancanza dei risultati, che genera sfiducia nel gruppo. Chi ha giocato a calcio sa bene che sono proprio i risultati il propellente giusto.
Il "maestro" Zeman sosteneva che è la prestazione a fare la differenza: però, a lungo andare, se alle prestazioni non seguono risultati, non si va avanti. Il contrario, invece, funziona: perché ti fa pensare che le cose girino bene nonostante. Ecco, non sappiamo chi sia messo peggio, oggi, tra Sion e Lugano. Però, anche se non piacerà a qualcuno, vincere in Vallese (o viceversa) potrebbe essere una svolta: perché rientrare da oltre Novena con i 3 punti sarà la dimostrazione che la squadra, anche in un momento difficile, avrà saputo dire la sua, affrancandosi così da una fase problematica. E viceversa, ovviamente. Jacobacci ieri ha detto "Il verdetto odierno va accettato, ma deve servirci per imparare la lezione, e ripartire”. Bisognerà essere quindi conseguenti. E spetta a lui, giovedì, mettere in campo gli undici giusti. Perché sarà, appunto, vietato sbagliare.