Calcio
Napoli, la Champions è un pensiero stupendo
Gli azzurri dominano in Italia e vogliono stupire anche in Europa
Pubblicato il 21.02.2023 10:06
di Angelo Lungo
Il sistema calcio italiano è in una fase di decadenza continua. Una crisi progettuale e identitaria. Non c'è nemmeno più spazio per la nostalgia, è evidente che l'Età dell'oro non ritornerà più. Il tempo dei mecenati è scomparso, evaporato e con esso le manie di grandezza dei maggiori club.
La Serie A è un torneo di retroguardia. Propone un gioco sospeso tra conservazione e innovazione, un ibrido dove prevale la tattica e il risultato.
Le Istituzioni sono immobili e autoreferenziali. Procedono timorose, attente a coltivare il loro “particulare”. E la continuazione nel football di un metodo politico che prevede la non decisione: si aspetta Godot e si prospera di potere, seppure sempre più stantio.
Non solo: nei prossimi mesi si deve chiarire la vicenda Juve. Ancora uno scandalo e altre squadre potrebbero essere coinvolte.
Uno scenario preoccupante.
Sul piano nazionale l'interesse non manca e gli stadi propongono una discreta affluenza.
La debolezza è sul versante internazionale. In Champions l'ultima vittoria è quella dell'Inter nel 2010; manca una Coppa Uefa (ora Europa League) dal 1999.
Ma c'è una variabile. La speranza può all'improvviso rinascere. Viene dal Sud. È un vento caldo. Soffia forte. Porta le folate dell'imponderabile.
E può smentire il sommo Manzoni: il vaso di terracotta, se ben costruito, può viaggiare in compagnia di molti vasi di ferro.
Il Napoli ha numeri e talento: può arrivare in fondo alla manifestazione.
Il Campionato è stravinto, le rivali non esistono: sia sotto il profilo tecnico, sia sotto quello del gioco. Sul cammino non ci sono ostacoli. Si possono profondere energie normali, se non minime.
L'occasione è irripetibile, la Coppa dalle grandi orecchie non è un miraggio.
Gli azzurri l'avversario non lo aspettano, lo assaltano con una manovra asfissiante. L'atteggiamento non è quello di speculare, ma quello di affondare in velocità.
La squadra ha fiducia, si muove compatta, vive di amalgama.
Il tasso tecnico è di livello, ma ci sono due elementi che fanno la differenza e si levano sopra la media: Osimhen e Kvaratskhelia.
Le grandi d'Europa hanno delle imperfezioni, la stagione, per via del Mondiale, è anomala.
Non si tratta di illudersi vagheggiando, si tratta di continuare a esprimersi come gli azzurri stanno facendo da mesi.
L'ambizione, se concreta, è capace di spingere: in maniera possente.
Il vaso di terracotta può resistere e mantenere intatta la sua bellezza.
E come scrive il poeta: qualche volta si può vedere quello che si sogna.