A fine partita, in sala stampa, Mattia Croci Torti (nella foto Putzu) era arrabbiato. Non lo era con la squadra, lo ha detto chiaramente. Non
pensiamo lo fosse con la sorte, per quello che lo conosciamo e, tutto sommato,
neanche troppo con l’arbitro, che pure (lo ha rivelato in conferenza stampa) lo
ha avvicinato, a fine partita, per chiedergli se avesse o meno arbitrato bene,
al netto di un paio di episodi che hanno lasciato perplessi, perlomeno in
tribuna. Probabilmente, il Crus era arrabbiato con sé stesso: una squadra che
gioca un primo tempo a quel livello, che contiene il Basilea per settantacinque
minuti buoni, e non riesce a portare a casa i tre punti, ti lascia con l’amaro
in bocca.
Cosa poteva fare il tecnico di Vacallo?
Probabilmente, fare i cambi dieci minuti prima, magari, Certo, ci ha messo
qualcosa anche l’inerzia della gara, con tre corner di seguito (l’ultimo di
questi risultato decisivo) mentre i giocatori bianconeri erano pronti a
subentrare in campo ai compagni: del resto, è prassi non sostituire i giocatori
prima che si battano palle ferme. Peccato.
Per il resto, l’allenatore dei bianconeri lo ha
sempre detto: per battere certe squadre, non bisogna sbagliare nulla. E qua,
invece, qualche errore c’è stato, soprattutto nei sedici metri dei renani
(Sabbatini nella prima frazione, e Steffen in due occasioni, una per tempo).
Dietro, Doumbia in difesa ha fatto bene, e il suo praticamente unico errore, su
Males, è stato pagato carissimo dai suoi. Anche Valenzuela ha giocato una buona
gara per gran parte dell’incontro: il suo calo fisico, nel finale, ha
consentito al Basilea di passare, in occasione dei gol, dalla sua parte.
Insomma, è mancata la perfezione. Sicuramente,
l’infortunio a Celar è stato un episodio decisivo, nell’economia dell’incontro.
Babic è il sostituto naturale dello sloveno, ma non è all’altezza del titolare
il quale, oltre a essere finalizzatore implacabile (con quello di oggi, siamo
all’undicesimo centro in stagione) riesce a tenere alta la squadra, cosa che,
invece, l’ex San Gallo (almeno per ora) non riesce a fare.
Lo abbiamo già scritto in passato: la narrazione
dei 15/16/18 titolari è, appunto, solo tale. La realtà è che alcuni elementi,
in questa squadra, sono difficili da sostituire. Poi, c’è la sorpresa Macek,
che da Sion in poi si sta ritagliando un posto in un ruolo inedito; c’è
Aliseda, che da oggetto misterioso si sta dimostrando invece una punta
efficace. Insomma, manca ancora qualcosa alla perfezione. Però, questa squadra
andrà in Vallese, mercoledì, con la consapevolezza di potersi giocare tutte le
proprie carte, in una partita che, nonostante il momento difficile dei padroni
di casa, sarà senza pronostico, per tanti motivi. Tutti talmente espliciti da
non doverli neppure elencare.