Il
calcio è uno sport potente e attraente. Il legame tra la squadra e
il tifoso è indissolubile. Il tifoso non ha dubbi, procede per
certezze, è un partigiano a oltranza, non vacilla mai, il suo
attaccamento è assoluto.
Il
club rappresenta una comunità, se ne fa parte per sempre e ha una
forte connotazione identitaria.
Il
tifoso è conservatore. La tradizione è una categoria che viene
rinnovata e ricordata in maniera ossessiva.
Colori
e maglia sono simboli possenti. La loro violazione, la loro messa in
discussione non è consentita. Sono protetti con forza ed esibiti con
orgoglio. Manifestano una concezione che oltrepassa il razionale,
veicola significati che sono sentiti e vissuti intensamente.
Il
Milan, nell'ultima partita di campionato, ha esibito una nuova casacca: immaginifica, forse; iconica, forse.
Nessuna
distinzione cromatica tra maglia e pantaloncini.
È
la quarta divisa. Era stata presentata giovedì 23 febbraio nel corso
di Milano Fashion Week
Pare
che abbia avuto successo all'estero e tra i giovani, non poteva
essere altrimenti, si tratta dell'estensione del dominio della norma,
questi sono i tempi.
Sarebbe
ispirata alla cultura, sembra che esista, 8-bit, lo sponsor tecnico
l'ha realizzata con la collaborazione di un casa di moda francese.
Un
capo d'ispirazione digitale, si vuole essere innovativi e attirare le
nuove generazioni.
La
linea guida è la contaminazione.
Le
parole di un dirigente del Milan chiariscono il concetto e
sollevano lo spirito in maniera catartica, spiega Valerio Rocchetti:
“Con il terzo e quarto kit vogliamo esplorare nuove storie, creare
prodotti moderni e fashion. Proporre capi d'abbigliamento più
appealing per un pubblico giovane e internazionale”.
Le
parole sono importanti sosteneva un cineasta italiano, Nanni Moretti
ammoniva: “Chi parla male, pensa male e vive male. Bisogna trovare
le parole giuste”.
Per
cui la questione è subito risolta: “fashion” e “appealing”
manifestano la visione che si deve avere per attraversare indenni la
modernità.
E
citando ancora Nanni Moretti e quindi “Continuiamo così,
facciamoci del male”, si scopre che 8-bit siano pixel
digitali.
E
Valerio Rocchetti ci indica la strada da percorrere, per non rimanere
indietro: “La linea che separa il calcio dalla moda sta diventando
sempre più sottile e i due mondi si intrecciano sempre di più”.
Postilla
nostalgica e fallace.
Guardando
domenica la partita Bologna-Inter, assieme a un novantenne tifoso
sfegatato interista, quest'ultimo ha esclamato: e da dove spunta
questa maglia gialla dell'Inter? E visto la prestazione indecente
della Beneamata si poteva pur sempre sperare che non fosse l'Inter,
che in genere veste di nerazzurro, o non è così?