CALCIO
Quo vadis (semiserio) della Super League
Come stanno le nostre società di calcio? Ecco il panorama che si presenta attualmente
Pubblicato il 01.03.2023 10:10
di Giorgio Keller

 
Incamminiamoci in un Tour de Suisse calcistico per vedere quanto super stiano di salute le nostre società di Super League, ora che in questa corta classifica si comincerà a lottare sia per i posti Uefa che contro la retrocessione. Di fatto, nelle scorse stagioni questi posti si sono sempre giocati fino all’ultima partita, magari anche a suon di differenza reti.
Sulla carta, i pericoli maggiori riguardano Lucerna, dove a tutt’oggi non è ancora chiaro se e come l’azionista di maggioranza, il settantasettenne Bernhard Alpstaeg, sosterrà il club per l’ottenimento della licenza. Ne abbiamo già parlato in questa sede. Ultimo numero all’Allmend di Lucerna, dove solitamente si colloca anche il circo Knie: il patròn Alpstaeg ha destituito il consiglio d’amministrazione del vicino ristorante Schützenhaus (di sua proprietà) visto che si tratta del medesimo gruppo di persone che gli avevano “rubato” le azioni alla FC Luzern Holding.
Sarebbe peccato perdere questa piazza molto calda con 12 mila spettatori sugli spalti, comunque in settimana le parti si sono incontrate in Municipio e sapendo che attorno al medesimo sedevano bravi svizzeri, alla fin della fiera si troverà il compromesso.
Anche al Grasshoppers Club non c’è da stare allegri. Due settimane fa si è dimesso dalla sera alla mattina il presidente Sky Sun, ufficialmente per essere più vicino a suo figlio di tre anni. Dalla Cina, la proprietaria Fosun (che gestisce anche il Wolverhampton) ha delegato a Zurigo un controller, come si chiamano le persone che revisionano i conti prima di fare tabula rasa. Un deficit annuale di una decina di milioni farebbe ripensare i cinesi riguardo al loro investimento elvetico. L’allenatore Contini ha chiesto due rinforzi per questo girone di ritorno (tra cui Mambimbi ex-Young Boys) ma dall’Inghilterra è giunto il no. Al direttore sportivo Bernt Haas, che dovrebbe pianificare la prossima stagione – 16 contratti in scadenza! – non è ancora stato assegnato alcun budget con cui poter lavorare, come conferma il presidente ad interim Gurovits. Voci vicine al GC non nascondono i loro timori per una partenza alla cinese, anche perché trovare un nuovo acquirente, che dovrebbe anticipare 30 milioni, non sembra cosa facile. Di stamattina la conferma della partenza volontaria del giocatore cinese Li Lei.
Dai loro cugini dello Zurigo, la situazione sportiva è in netta ascesa (nessuna sconfitta nel 2023) e dunque la cura Hendriksen sembra aver fatto bene. All’FCZ però molti sono i partenti… in amministrazione, sembrerebbe a causa del direttore generale Nick Gast i cui metodi non farebbero l’unanimità dei responsabili strategici della società, tra cui il capo del marketing, quello del fan shop, oltre alla manager Martina Moser e il responsabile delle comunicazioni, tutti dimissionari. Obiettivo primario del presidente Canepa comunque rimane il nono posto finale.
Al Servette, dove nel corso della stagione avevano lasciato il presidente Besnard e il direttore Feuz, si è tolto dall’incarico anche il direttore sportivo Philippe Senderos senza che a tutt’oggi non si sa ancora se sia stato “invitato” a lasciare. Stesso dicasi per l’allenatore Geiger, alla sua quinta stagione, che aveva ripreso i grenat in Challenge League, riportandoli in Super e concludendo i tre campionati al 3., 4. e 6. posto: e oggi il Servette sembra saldamente al secondo posto! Non gli è ancora stato proposto il rinnovo del contratto: la sensazione, se volete conoscere il nostro avviso, è che si arriverà a una separazione.
A Basilea è partito queste ore il carnevale: tre giorni di tempo per dimenticare l’andirivieni di fatti e misfatti tra il campo e fuori dell’FCB. Squadra di grande valore tecnico – dicono – ma troppo poco efficiente in campo… se non darsi una svegliatina verso fine partita quando si è sotto di due gol. Fiducia all’allenatore Alex Frei per poi metterlo alla porta – come nel caso di Patrick Rahmen un anno prima. Presidente-proprietario David Degen che chiede soldi ai tifosi per saldare i bilanci. Si installa un direttore sportivo – Heiko Vogel – “a supporto del lavoro dell’allenatore”. Allenatore che dopo alcune settimane si siede in panchina a tempo indefinito… e che nella sua funzione di d.s. dovrebbe trovare il proprio sostituto.
Se parlavamo di circo, difficile cercare più Cirque du Soleil se non al Tourbillon di Sion. Via Tramezzani dopo il 7:2 contro il San Gallo, via Celestini dopo il 4:0 contro la medesima squadra. Cioè: sospeso Celestini (per una settimana) a favore di Constantin in panchina per il doppio confronto col Lugano di questa settimana (coppa e campionato). E dopo? Dopo vedremo. Attenzione Lugano, perché se c’è un fronte dove il Sion è particolarmente bravo, è quello della coppa.
Del Lugano sappiamo tutto, anche del fatto che il suo “patròn” a distanza, Heitz, ha parlato di una certa mancanza di “passione” da parte dei giocatori: sempre che non abbiamo interpretato (rispettivamente tradotto) malamente le sue parole, come già successe in tempi neanche troppo lontani a Cornaredo.
In definitiva, ci sono club a cui "gira bene”? Sì, ci sono. Young Boys e San Gallo: strutture chiare e indiscutibili. Winterthur? I leoni di Zurigo nord sono stati dati come spacciati dalla prima giornata, ma per ora – non sarebbero leoni altrimenti– combattono dente per dente, forti di oltre ottomila tifosi che si recano allo stadio a ogni partita. E non è poi detto che il “Winti”, quand’anche fosse ultimo dopo la regular season, debba retrocedere, visto che giocherà lo spareggio contro la terza della Challenge League, laddove una squadra al suo terzo allenatore stagionale, ha sbagliato tutto. Non vi diciamo quale. Problemi? Forse sì.
E a proposito di Challenge, non dimentichiamo il salvagente gettato in acqua dal Neuchâtel Xamax che ritiene ingiusta la decisione che l’ultima venga relegata direttamente in Promotion League e che ha presentato ricorso al tribunale dello sport a Losanna. Uno Xamax che a livello societario, scusate il gioco di parole, da qualche anno naviga in cattive acque.
 
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