HOCKEY
L'Ambrì non muore mai
I leventinesi risorgono anche a Davos e adesso aspettano il "derby della vita"
Pubblicato il 01.03.2023 10:11
di Marco Maffioletti
Con le spalle al muro l’Ambrì per l’ennesima volta ha mostrato il suo carattere. In una partita che per certi versi ha ricalcato quella di Losanna, ovvero un inizio in salita e in seguito la reazione, stavolta a Davos i leventinesi hanno scritto il lieto fine. A scrivere l’ultimo capitolo ci ha pensato Filip Chlapik con il suo marchio di fabbrica, il tiro. In particolare incredibile il punto del 2 a 2. Dopo aver ricevuto un disco non propriamente facile da controllare, il ceco è riuscito comunque a trovare la coordinazione per eseguire la conclusione sfoggiando una tecnica di tiro assai rara da trovare alle nostre latitudini.
I biancoblù con la vittoria ottenuta nei Grigioni si sono assicurati la salvezza matematica. Un traguardo per certi versi atteso e anche giustamente “preteso” dalla tifoseria, ma nemmeno poi così evidente da ottenere vedendo l’andazzo di un campionato equilibratissimo. I tre punti strappati inoltre permettono alla squadra di Luca Cereda di restare a battagliare per un posto nel postseason e disputare così un derby carico di pathos. L’Ambrì si è guadagnato questa opportunità. Da mesi si era accerchiato in rosso la stracantonale di domani indicandola come una partita decisiva al fine della classifica. Il tutto si è avverato, anche se non va proprio considerata come una finalissima. Più che altro il derby della Gottardo Arena può essere paragonato a una gara7 di una semifinale. Probabilmente chi perde rischierà di essere eliminato, chi vincerà invece potrà continuare a sperare. Una cosa è sicura: in nessun caso Ambrì e Lugano potranno centrare la qualificazione ai pre-playoff già al derby. Quest’ultimo sarà comunque il più importante degli ultimi lustri, per una volta questa affermazione ci sta.
Per i tifosi delle due squadre le ore che ci separano dal primo ingaggio saranno interminabili e si proverà ad ammazzare il tempo con pronostici e possibili formazioni. Una domanda su tutte: chi schiereranno in porta Gianinazzi e Cereda? Sarà sicuramente uno degli aspetti più interessanti da scoprire. Per quel che concerne i pronostici è praticamente impossibile farne. Le due squadre durante quasi tutto il corso del campionato si sono spesso trasformate, passando nello spazio di poche ore o giorni da prove molto buone ad altre decisamente meno brillanti. Una costante che vale per quasi tutti i 14 team di National League. Sarà una giocata di un singolo a decidere? Un errore di un portiere? Una penalità evitabile? Oppure sarà il collettivo a fare la differenza? Potremmo aggiungere altre 100 domande senza poter fornire una risposta. Già, perché il responso lo darà il ghiaccio e stavolta non si può nemmeno indicare chi sia il favorito tra le due compagini. Anche qui si potrebbe fare una lunga lista di presunti vantaggi o svantaggi: tradizionalmente il Lugano i derby decisivi li ha vinti, d’altro canto l’Ambrì ha però maggiore esperienza nel suo staff e così via. L’unica verità è che una partita di hockey alla vigilia è di difficile lettura, la matematica non esiste. E allora finiamola qui e godiamoci il derby senza troppe altre riflessioni.
(Nella foto Putzu, Chlapik contro Alatalo)