LA PERLA DEL CRIS
Ambrì, è l'ora della verità
Il derby sarà veramente decisivo e fallire l'appuntamento sarebbe dolorosissimo
Pubblicato il 01.03.2023 10:05
di Cristiano Perli
Stavolta la rimonta è riuscita. Bellissima, entusiasmante, appassionante. Come in un film di Alfred Hitchcock, l’Ambrì è ancora vivo ma non si sa che fine farà.
Lo scopriremo probabilmente già domani sera alla Gottardo Arena, nel derby che tutti aspettiamo da mesi e che pensavamo, forse un po’ banalmente che potesse essere decisivo. Lo sarà per davvero!
La vittoria di ieri a Davos è lo specchio di una stagione sull’altalena: dallo scoramento alla gioia e viceversa, nel giro di pochi giorni, di poche ore, spesso nella stessa partita. Come quella di ieri.
Il lassismo dei primi minuti ha lasciato man mano spazio alla veemenza del finale, dove si è vista una squadra che non voleva abdicare, che aveva ancora voglia di dire qualcosa in questa stranissima stagione. L’Ambrì non è ancora morto, ci crede più che mai e sono certo che nel derby lascerà tutto quello che ha.
Certo, vista la partita di ieri, soprattutto la seconda parte, ci si potrebbe chiedere se questo Ambrì non avrebbe forse potuto ambire a qualcosa di più che non arrivare a giocarsi un posto nei preplayoff alla penultima giornata. Ma sono discorsi che lasciano il tempo che trovano, soprattutto in questo momento. Per le riflessioni ci sarà tempo più in là.
Perlomeno abbiamo ottenuto la salvezza matematica: risultato dovuto ma mai scontato. Anche se viste le premesse, giocarsi tutto contro l’Ajoie sarebbe stato veramente mortificante.
Ora però non pensiamo a quello che fortunatamente non è stato: guardiamo avanti, guardiamo a domani.
C`è un derby da vincere a tutti i costi, anche se le statistiche di questi ultimi anni sono impietose e rendono l’impresa titanica. Sì, le mie sono anche un po’ parole scaramantiche.
Vincere vorrebbe dire sperare ancora di acciuffare un posto tra le prime dieci e soprattutto, cosa non certo da sottovalutare, darebbe una mazzata decisiva al Lugano. Cosa che ovviamente non può dispiacerci. Anzi.
Manca poco, pochissimo, ma il tempo, già adesso sembra non passare più. Ci vorrà tanta pazienza, ma ormai siamo abituati.