CALCIO
La vittoria dei più forti
I bianconeri lasciano sfogare il Sion e poi lo colpiscono: decidono i cambi dalla panchina
Pubblicato il 02.03.2023 10:27
di Silvano Pulga
Lo avevamo scritto nei giorni scorsi, ma era in fondo una previsione facile: se il Lugano avesse segnato per primo, avrebbe probabilmente fatto crollare il castello del Sion, costruito soprattutto su basi motivazionali. E, infatti, la partenza dei vallesani è stata di buon livello, soprattutto sul piano dell’intensità. Balotelli e compagni si sono fatti vedere diverse volte dalle parti di Saipi (un po’ incerto, ieri, nelle uscite, e in un paio di occasioni in presa) nei primi 25’, passando soprattutto sulla fascia di destra, dove Macek è apparso in difficoltà in fase di contenimento, potendo contare poco sull’aiuto di Steffen. Va però detto che, col trascorrere di minuti, quando i ritmi dei padroni di casa si sono abbassati, sono stati i ticinesi ad avere almeno tre chiare occasioni da gol, fallite per errori di mira (di Hajdari e Daprelà) e, nel finale, per un miracoloso salvataggio di Cavaré su Aliseda (tra i migliori in campo), che aveva calciato a colpo sicuro, con il portiere biancorosso fuori causa. 
Nella ripresa, stesso copione, con il Sion vicino al vantaggio in tre occasioni con Cavaré, Araz e Itatinga. Tuttavia, questa volta, i cambi di Mattia Croci Torti hanno fatto la differenza. Ed è stato proprio sull’asse Bislimi/Amoura, appena subentrati, che il Lugano è passato al 62’. E, a quel punto, i fragili equilibri sui quali si reggevano le motivazioni dei padroni di casa è crollato, tanto che, pochi minuti dopo, ancora l’algerino ha avuto la possibilità di raddoppiare, dopo una ripartenza micidiale di Bottani, fallendo però la facilissima palla gol. Tuttavia, pochi minuti dopo, un’ingenuità di Baltazar sul nuovo entrato Espinoza ha regalato ai ticinesi un rigore, trasformato magistralmente da uno scatenato Aliseda. La terza rete è invece nata da un clamoroso infortunio di Fickentscher su un tiro, non certo irresistibile, di capitan Sabbatini. 
Lugano in semifinale, quindi, per il secondo anno consecutivo. Bravi i ticinesi a mantenere la giusta concentrazione, nonostante alcune difficoltà a inizio gara, soprattutto, come già detto, sulla fascia di competenza di Macek e Steffen, che Itatinga ha perforato più volte, soprattutto nella prima frazione. La colpa dei vallesani è stata quella di non finalizzare la propria momentanea superiorità, con un Balotelli piuttosto fermo (è apparso visibilmente in sovrappeso) ma molto abile a velocizzare il gioco, con scambi di prima verso i compagni, a volte in difficoltà a seguirne l’estro e fatti oggetto, spesso, di plateali rimproveri da parte dell’ex attaccante della nazionale italiana. 
La svolta sono stati, questa volta, i cambi. Mattia Croci Torti, che ha tirato fuori dal cilindro un Bottani falso nueve, lasciando in panchina un sinora deludente Babic, sostituto naturale di Celar infortunato, ha avuto anche un pizzico di fortuna, visto che sono stati proprio Bislimi e Amoura, appena entrati, a confezionare il gol che ha dato la svolta all’incontro. Tuttavia, fa parte della mentalità delle squadre forti quella di saper contenere un avversario imbizzarrito per poi colpirlo in un momento di debolezza. E, per farlo, il Lugano ha usato le proprie armi migliori: azioni in velocità, palla a terra, pochi scambi e ricerca della profondità. 
Positivo, anche in chiave futura, il rientro di Mai. Il tedesco, uscito prima per rifiatare, ha chiuso con efficacia in un paio di occasioni ma, soprattutto, ha dato un grosso aiuto nella costruzione dal basso, cosa mancata nelle ultime partite. Ottima, ancora una volta, la prova di Doumbia: l’ivoriano, nonostante non sia velocissimo, ha dalla sua un’intelligenza tattica di primo livello, che gli consente di essere sempre nel posto giusto al momento giusto per spezzare le trame offensive avversarie. Ecco, forse è lui il vero insostituibile di questa squadra, visto che anche Sabbatini, con lui al fianco, sta dimostrando, nonostante non sia più giovanissimo, di poter stare in campo con la necessaria autorevolezza e con un ottimo livello di rendimento. 
Stasera si concluderanno i quarti di finale, con il Servette favorito sul Rotkreuz. Le altre due semifinaliste sono lo Young Boys, che ha superato senza problemi il Thun, e il Basilea, bravo a rovesciare il risultato sul sempre difficilissimo campo del San Gallo, che sognava di andare a Berna per il terzo anno consecutivo. Compagnia difficile, insomma. Ma il Lugano visto proprio contro benesi e renani, nelle ultime settimane, ha dimostrato di potersela giocare con tutte. Certo, sarebbe un sogno poter assistere a un’altra semifinale al vecchio Cornaredo: speriamo che il sorteggio sia benevolo. Contro chi, non importa, in fondo.