HOCKEY
Derby col terrore per le vacanze
Per una (o forse tutte e due) la stagione potrebbe già finire sabato: ma è davvero così grave?
Pubblicato il 02.03.2023 10:35
di Giorgio Genetelli
Ma perché tutta questa paura delle vacanze anticipate? Avercene. Sembra che il derby tra Ambrì e Lugano di stasera metta in palio chissà cosa, talmente importante da sacrificare sull’altare della vittoria anche l’ozio e il tempo libero. Una delle due (o entrambe, occhio) sabato sera concluderà la stagione, ma tutti anelano ad andare avanti, ai preplayoff, oddio, che emozione, che traguardo. Dopo 52 partite, piantarla lì sembrerebbe una liberazione, dovrebbe esserlo. E invece no, lo si racconta come un fallimento. Andare in vacanza un fallimento, capite? Ma andatelo a dire a tutti gli altri lavoratori, quelli che le due settimane libere sono il miraggio dell’Eden, e non un sepolcro.
Poi certo, per questioni di campanile vedere i rivali perdere soddisfa il doppio se sei tu a sconfiggerli, giusto. Ma poi aspettati che dal divano elettrico delle vacanze forzate brinderanno alla tua eliminazione successiva, perché diciamolo pure: né Ambrì né Lugano danno l’idea di poter andare molto più lontano di dove stanno adesso (dodicesimi i biancoblù, undicesimi i bianconeri, dopo 50 partite la classifica non può mentire, dai, altrimenti tanto vale non giocarle e passare immediatamente ai playoff in settembre senza tante agitazioni).
Se poi si teme l’horror vacui del troppo tempo liberato dal lavoro, allora che si mettano i giocatori al tornio fino a quando riprenderanno gli allenamenti per la prossima stagione, o magari li si spedisca a lavori socialmente utili, volontariato o quello che è, pur di liberarli dal terrore dell’inutilità.
Quindi, ragazzi, dateci pure dentro, ma sappiate che rimanere senza lavoro (ma con lo stipendio) per un po’ è una possibilità per scorgere nuove strade e nuovi interessi. Vale anche per i tifosi e per i giornalisti. Per i dirigenti un po’ meno, crediamo.