HOCKEY
La Scatoletta Gottardo non sarebbe uno scorno
Nel giro di un anno e mezzo il mondo è cambiato: sì, ma forse un po' troppo
Pubblicato il 03.03.2023 18:23
di Giorgio Genetelli
Fallimento è un parolone frusto, che andrebbe rivolto solo a sé stessi e non indicando gli altri. Allora diciamo scorno, termine in disuso ma che rende l’idea. Quale idea? Quella pessima di immaginare nei maestosi scenari naturali della Leventina l’inserimento di una scatola di latta nella pianura di Ambrì. È il progresso bellezza, sono anni che mangiamo scatolame, siamo cresciuti a tonno e piselli, anche l’esercito che ha venduto l’aeroporto al comune di Quinto ci faceva mangiar gulash e carne di scimmia conservati nelle latte ermetiche e con scadenza ventennale. Dicono.
Solo che la scatoletta dell’hockey – pensata e tracciata da firme illustri di cui non facciamo il nome ma che annoverano tra le loro opere soprattutto chiese e centri commerciali – è una botta non riuscita. La sconfitta contro il Lugano è come la linguetta che si rompe. L’Ambrì come squadra non fa altro che perderci partite su partite (i posti disponibili sono per tre quarti sequestrati dagli abbonati; una serata costa come una giornata di lavoro; fa caldo, ci si annoia; ci si può muovere senza costrutto; c’è troppa luce e gli altoparlanti parlano troppo alto anche per i loro standard.
Okay, la vecchia Valascia è romanticismo e i soliti diranno che piantala! il mondo è cambiato. È cambiato sì, ma nel giro di un anno e mezzo è un po’ troppo. Specialmente tenendo conto che nell’ultimo mezzo secolo non era cambiato nulla. Come si fa a non rotolare nella follia o nella noia?
Ancora dicono: non si torna indietro. E va bene. Ma, dubbio, e se invece capitasse di tornare indietro, magari in B? Occhio, non è che l’Ambrì possa poi contare su emisferiche risorse tecniche e economiche. La scatoletta rimarrebbe lì, disinfettata come adesso, col suo cloroformio che ottunde i tre quarti degli spettatori che in tutta la partita non emettono un solo suono di coraggio.
Spirito dove sei?
Gottardo Arena, senti rispondere.
Ma sì. E poi? E poi è uno scorno anche andare in vacanza, oltre che finire terz’ultimi, come a volte accadeva anche alla Valascia, ma almeno ci si faceva popolo e non bofonchiosi e inerti fruitori. È tutto in scatola, appunto, anche la passione, altro che c’asö d’ l’alp. Almeno, e questa è una proposta davvero seria, rinominiamola Scatoletta Gottardo, che fa prodotto popolare e in caso di scorno ci si ricorda da dove si viene.