HOCKEY
Il Lugano ora è una mina vagante
I bianconeri raggiungono i pre-playoff e contro il Friborgo non hanno nulla da perdere
Pubblicato il 05.03.2023 16:18
di Marco Maffioletti
Missione compiuta. Il capitano Luca Gianinazzi è riuscito a portare la sua nave in porto. Ora, nelle acque sicure, può ripartire alla ricerca di nuovi sbocchi e mete. Non era per nulla evidente. Il giovane tecnico, il resto dello staff e i suoi giocatori hanno dovuto affrontare tante burrasche, imprevisti e stop bruschi. Centrare i pre-playoff, seppure con i brividi e per il rotto della cuffia, rappresenta già un successo per come si era messo l’andazzo.
Il coach in pochi mesi ha già accumulato una quantità industriale di esperienza, tra cambi di umore, alti e bassi. È stato bravissimo a gestire il tutto, a mai perdere la testa non lasciando spazio al panico. Ora viene il bello. Si aprono nuovi orizzonti. La sfida al meglio delle tre contro il temibile Friborgo può venire affrontata con serenità. In fondo c’è poco da perdere. In una serie così corta tutto è possibile. Si riparte per davvero da zero, ma lo spirito con cui si affronta questo pre-playoff potrebbe influire e da questo punto di vista, il Lugano potrebbe trarne vantaggio. I bianconeri arrivano con gioia a questo punto della stagione, mentre per i burgundi non avere centrato la qualificazione diretta ai playoff, a spese dello Zugo, rappresenta una delusione. Insomma, per restare nel tema acquatico, è come se il Lugano avesse trovato all’ultimo un ticket di seconda classe per partecipare alla tanto auspicata e sognata crociera, mentre il Gottéron che ambiva al biglietto di lusso in uno dei piani alti dell’imbarcazione, ha dovuto fare dietrofront e accontentarsi della stessa categoria dei sottocenerini. Nelle quattro partite di regular season Mottet e soci si sono sempre imposti. 2-4. 2-1, 7-4 e 1-6 i risultati. Cifre che lasciano in teoria poche speranze al complesso del presidente Mantegazza. Ma come dicevamo sopra, tutto si azzera, il passato non conta più. Sarà un confronto tutto da gustare. Il Friborgo è una delle squadre più vecchie ed esperte dell’intero campionato e può fare leva su elementi navigatissimi come Diaz, Berra, Sprunger e Desharnais. Per quest’ultimo saranno le ultime fatiche della carriera. Il Lugano invece si presenta come possibile mina vagante, capace del meglio come del peggio. Sarà un cliente ostico, e l’allenatore dei friborghesi, l’ex Dubé, lo sa benissimo. Come andrà a finire? Impossibile dirlo, si potrebbe tentare la sorte, perlomeno si avrebbe il 50% di possibilità di azzeccarci. L’unica cosa sicura è che ci saranno tante emozioni, quelle vere, quelle tanto care a qualsiasi piazza di hockey. E allora accomodiamoci e prepariamoci a vivere una settimana carica di adrenalina e pathos, l’essenza dello sport, l’essenza dell’hockey. Con la speranza che tutta questa atmosfera così magica perduri e la crociera possa prolungarsi e portare il Lugano dalla Sarine sino al Lemano.