HOCKEY
La strategia del "Giana", la curva "inglese" dell'Ambrì
I bianconeri passano per il rotto della cuffia, l'Ambrì osannato a Rapperswil dalla curva
Pubblicato il 05.03.2023 14:22
di L.S.
Il Lugano è dentro, per un pelo. Una partita pazza, come l’ha definita Gianinazzi, ma soprattutto difficilmente spiegabile.
Avanti per 5 a 1, nel terzo tempo la squadra luganese è sembrata letteralmente paralizzata.
Fosse durata un paio di minuti in più la partita, il Bienne l’avrebbe probabilmente portata a casa entro i 60 minuti, assicurandosi così il primo posto nella Regular Season. Invece i seeländer, nonostante il successo ai rigori, chiudono al secondo posto dietro il Ginevra.
E il Lugano? Decimo posto. Che non può essere un successo, che sia chiaro. La stagione non è riuscita. Almeno per ora.
Lo scorso anno McSorley arrivò nono e si parlò di fallimento. Aspettiamo almeno di vedere come va questa serie con il Friborgo prima di avventurarci in bilanci che nell’hockey possono venir ribaltati da un momento all’altro.
Una cosa è sicura: il Lugano del terzo tempo di ieri è una squadra che non ha futuro in questo campionato. La speranza è che martedì a Friborgo si riparta con un altro atteggiamento, più libero e più determinato.
Hanno sorpreso un po’ le parole di Gianinazzi a fine partita: il coach ha detto a Teleticino di aver chiesto alla sua panchina di non far trapelare i risultati dalle altre piste. Una domanda sorge spontanea: se il Losanna avesse vinto non era forse il caso di togliere il portiere negli ultimi istanti? Cosa che ha ovviamente fatto il Bienne, a cui non bastavano i due punti per finire primo in classifica. Mah.
E cosa dire invece dell’Ambrì? Umiliato a Rapperswil, dopo aver perso malamente il derby e rimasto fuori dai preplayoff, viene osannato dalla curva a fine partita. Una realtà alla “inglese” verrebbe voglia di dire.
La curva è contenta, almeno questa è l’impressione. Si sente invece un vento gelido che sa di piccola contestazione da un’altra parte della tifoseria, ma soltanto le prossime settimane ci diranno quale sarà l'attesa riflessione interna del club e dunque quale il futuro soprattutto del coach.
Girano voci che Cereda abbia offerte, o almeno prove di interessamento, da parte di Berna e Davos. Se così fosse, un addio sarebbe facilmente spiegabile. E del tutto giustificato. L’impressione è che presto ci saranno novità. Magari grosse.