HOCKEY
Heed e Virtanen i migliori, Shore il peggiore
La stagione è finita: ecco le pagelle di tutti i giocatori dell'Ambrì
Pubblicato il 06.03.2023 10:06
di Marco Maffioletti
PORTIERI
Janne Juvonen: Una stagione molto solida, termina al quarto posto con il 91.73% di parate, dimostra di valere la licenza straniera, non fa praticamente mai errori grossolani, leggera flessione nel finale.  Nota 5
Benjamin Conz: Campionato difficile, relegato al ruolo di riserva, sembra soffrire questa situazione per lui inedita, raramente il giurassiano sfodera il meglio, la percentuale di 89.35% non è sufficiente. Nota 3.5
Stefan Müller non giudicabile
DIFENSORI
Isacco Dotti: Per il numero 7 diverse le difficoltà, pur sempre generosissimo, a volte incappa in falli evitabili, soffre al cospetto degli avversari veloci e dimostra qualche lacuna con il disco sul bastone, rispetto al passato un piccolo passo all’indietro. Nota 3.5
Yannik Burren: Inizia bene, confermando quanto di buono mostrato lo scorso anno, rimpiazza Heed in maniera egregia, poi, dopo la firma con il Bienne, ha un’involuzione e non esce dalla mediocrità. È perlomeno il difensore elvetico che blocca più tiri. Nota 3.75
Zaccheo Dotti: Usato sicuro, non si tira mai indietro, sopperisce bene ad alcuni limiti con la consueta grinta, è ormai un punto fermo della difesa leventinese e con un + 5 è il migliore del reparto. Nota 4.25
Jannik Fischer: Combattente indomito, prezioso soldato, non lesina mai lo scontro fisico e si fa valere spesso alle balaustre. Con il suo stile di gioco incappa in qualche penalità di troppo. Lascia un buon ricordo e con Z. Dotti è l’unico difensore con un +- positivo. Nota 4
Fohrler Tobias: Stagione senza lode e senza infamia, il suo lo fa sempre, è uno dei pochi che sa proteggere i pezzi da 90, purtroppo perde l’ultima parte di regular season a causa di un infortunio. Nota 4
Tim Heed: Lo svedese dimostra qualità e quantità, bravissimo con il disco, abile in powerplay, si prende a volte qualche rischio di troppo più che comprensibile con il suo stile di gioco. È colui che ha bloccato più tiri. Un acquisto decisamente azzeccato. Nota 5.5
Jesse Virtanen: Il finlandese dimostra calma glaciale, pochissimi i suoi errori, dà anche un enorme apporto nelle situazioni speciali. Uno straniero con i fiocchi, magari un po’ meno spettacolare di Heed, ma altrettanto forte. Nota 5.5
Kilian Zündel: Non era evidente per lui adattarsi alla nuova realtà, fa intravedere a sprazzi il suo talento, la tecnica e il pattinaggio sono dalla sua, dovrà accumulare ancora esperienza e lavorare sulla personalità, ma il potenziale c’è. Nota 4
Dario Wüthrich: Arriva in prestito, dà una mano tra ottobre e dicembre, a volte viene impiegato anche in attacco. Inizia bene, poi si perde un po’. La stagione prossima tornerà, stavolta sarà un biancoblù a tutti gli effetti. Nota 4
Pezzullo e Terraneo non giudicabili
ATTACCANTI
Lionel Marchand: Riceve qualche chance, ma nel complesso non la sfrutta e riveste un ruolo marginale nel roster. Difficile decifrare le sue qualità. Dovrà decisamente fare uno step in avanti se vorrà dimostrare di valere la massima lega. Nota 3.25
Nick Shore: Doveva essere il nuovo Adam Hall, un leader, dare una mano all’ingaggio, diventare il centro di riferimento. Nulla di tutto questo, se ne va dopo 18 partite, una delusione totale, l’ombra del giocatore visto a Zugo. Nota 2.5
Johnny Kneubuehler: Il numero 11 si dimostra una bella realtà, sfodera un’ottima personalità ed e uno dei più bravi a portare il disco dalla difesa all’attacco grazie al suo pattinaggio. A volte si sacrifica al centro, dove rende un po’ di meno. Nel complesso stagione positiva per lui. Nota 4.5
André Heim: Un centro con la C maiuscola. Quando s’infortuna sono dolori. Giocatore completo e imprescindibile, dimostra di essere nettamente al di sopra della media, l’unico appunto sono gli ingaggi, lì può decisamente migliorare. Nota 5.25
Dario Bürgler: Altro campionato da protagonista, leggera flessione nel finale, dove appare un po’ affaticato. Garantisce reti e assist, porta saggezza e calma dentro e fuori dal ghiaccio. L’età è solo un numero per lui. Nota 5
Inti Pestoni: Inizia in maniera stratosferica, la sua classe e i suoi colpi di genio sono una goduria per gli occhi. Nel finale anche lui un po’ si spegne, forse in debito di energie. Qualche difficoltà a livello difensivo, lo dimostra il -14, ma ormai Inti è così, prendere o lasciare. Nota 4.75
Michael Spacek: Il centro ceco ha classe da vendere, con il disco è fortissimo, anche se a volte qualche preziosismo di troppo in zona neutra o nel proprio terzo mette in difficoltà i compagni. È la mente di questo Ambrì ed è il topscorer praticamente dall’inizio alla fine. Nota 5.25
Filip Chlapik: Qualche difficoltà d’ambientamento, poi si sblocca e diventa una macchina da gol. È il classico sniper, ha una tecnica di tiro fuori dal comune. Con 24 reti è nettamente il capocannoniere, un ‘arma letale. Nota 5.25
Noele Trisconi: Fa sempre più fatica a trovare spazio con regolarità, ma non molla e quando viene chiamato in causa si fa sempre trovare pronto dando il suo onesto contributo. È in scadenza di contratto, lo rivedremo in biancoblù? Nota 4
Dominic Zwerger: Stagione travagliata per l’austriaco, anche a causa di problemi personali. Solo 4 reti, ma con i suoi 22 assist dimostra che la sua visione di gioco è sempre la solita. Capace del meglio come del peggio. Difensivamente vale lo stesso discorso di Pestoni, termina con un -16. Nota 4
Diego Kostner: Salta praticamente la seconda parte della stagione, la sua assenza al centro si fa sentire. Sino all’infortunio aveva svolto il suo lavoro nel bottom con la consueta affidabilità. Nota 4.25
Daniele Grassi: Il capitano è coraggioso e cerca di dare l’esempio, incappa però in troppi minuti di penalità (con 24 penalità minori è il numero 1 della lega) dovuti alla troppa foga. Con un pizzico di calma in più, darebbe un contributo migliore. Nota 3.75
Brandon McMillan: Meno brillante della scorsa stagione, quando viene schierato non fa quasi mai la differenza. Una licenza straniera per certi versi inutile. Nota 3.5
Valentin Hofer: Al suo esordio tra i grandi, fatica a trovare una collocazione. A volte tredicesimo attaccante, a volte con gli stranieri. Lascia intravedere numeri interessanti, da rivedere nella prossima stagione. Nota 4
Alex Formenton: Arriva a stagione in corso, dimostra una velocità e una tecnica di pattinaggio di un altro pianeta. Iscrive diverse reti, ma ne sciupa pure altrettante, appare un po’ pasticcione e sembra fare fatica a entrare negli schemi. La bontà del giocatore però non si discute. Nota 4.5
Nando Eggenberger: In prestito per due mesi tra dicembre e gennaio, non incanta, non fa faville, ma dà un solido apporto e lascia intravedere tanto potenziale inespresso. Tornerà in estate, messo nelle condizioni giuste potrebbe spaccare. Nota 4
Thomas Rüfenacht: Dopo un lungo stop forzato, il 38enne torna per un ultimo giro di giostra. Con la sua personalità, grinta ed esperienza è utile alla causa e dimostra perché ha avuto una carriera così ricca di trofei e soddisfazioni. Nota 5
Dufey, Mitchell e Bionda non giudicabili
L’allenatore Luca Cereda: La partenza a razzo paradossalmente gli complica la vita. Predica di non esaltarsi e di restare con i piedi per terra, come se avesse già previsto o intuito un calo netto. È la dimostrazione che nessuno conosce meglio la squadra di lui, e ci mancherebbe altro. L’asticella alta posta con la brillante entrata in materia condiziona un po’ tutto l’ambiente e i rapporti con la stampa e una fetta di tifosi. Lui va avanti imperterrito con il suo credo. Monta, smonta, cambia spesso le linee alla ricerca dell’alchimia perduta. Sicuramente commette degli errori, la squadra aveva un bel potenziale, ma la concorrenza non scherza. È bravo a gestire alcune situazioni, come il “caso” Zwerger o quello di Conz, vince la Coppa Spengler, fallisce in fin dei conti di poco e solo alla penultima giornata l’obiettivo dei pre-playoff. Nel finale di stagione appare comprensibilmente un po’ spento, logoro e stanco, quasi stufo. La sensazione dal fuori è che lui e Duca siano stati lasciati un po’ soli dalla dirigenza. Nota 4.25