Maradona
è un campionissimo che non finirà mai. La sua grandezza oltrepassa
il tempo umano, dapprima lo sfida e poi lo sconfigge: poiché il suo
ricordo è fissato indelebile nell'immaginario collettivo.
La
sua cifra stilistica rimarrà inimitabile e irragiungibile. Il calcio
moderno è potente e atletico, corre veloce e la tecnica rischia di
diventare un residuo. La fantasia è ormai diventata un orpello,
introvabile nelle giocate dei calciatori.
Dell'argentino
ne ha parlato sul “Corriere della Sera” il famoso regista Emir
Kusturica, lo sogna ancora, i due erano grandi amici, e lo definisce
in maniera icastica: “Un angelo ribelle”.
Maradona
a Belgrado: “Contro la Stella Rossa nel 1982, militava nel
Barcellona, segnò un gol con un pallonetto incredibile. Mentre lo
rievocava, era felice, come un architetto che mostra l'edificio che
ha costruito e tutti ammirano”.
Il
momento più triste del fuoriclasse: “Quando è caduto nel buco
della cocaina, raccontava che tutto gli sfuggiva, si perdeva i
compleanni delle figlie. Non hai smesso di essere umano, esposto alle
tentazioni, cui spesso ha ceduto, senza mai assolversi”.
I
suoi pensieri: “Con me parlava della sua vita al passato, pieno
di nostalgia, come un poeta, uno scrittore”.
La
sua morte: “Penso alla sua fine, era solo, lui che riempiva gli
stadi da più di centomila persone ed era amato da milioni di fan”.
Kusturica
e Maradona si sono conosciuti, si sono confrontati e poi sono
diventati amici. Hanno cercato di aiutarsi. E si sono vissuti,
tentando di percorrere la strada della normalità.
Il
Pibe de Oro ha segnato più di 340 gol in 680 partite. Quelle del
Mondiale del 1986 sono storia. Ma Maradona è un ribelle
esistenziale, è un anarchico che sovverte il comune senso del
pensare. Sosteneva che la sua rete più bella l'avesse segnata nel
1980, allora aveva 19 anni, la realizzò durante un'amichevole tra il
suo Argentinos Juniors e il Deportivo Pereira. Le immagini erano su
una cassetta in bianco e nero e rovinata. Il filmato è stato
restaurato, la realizzazione è avvenuta grazie a un gruppo di
appassionati, sono considerati i più grandi collezionisti di video
di Maradona. È pubblicato su “Twitter”.
Descrivere
l'azione è impossibile, sarebbe una suprema violazione della sua
fine bellezza, sconfina nell'oltraggio. Alcuni gesti vanno solo
ammirati.
È pura apoteosi estetica. E fa sorgere una speranza: anche il calcio può
dare una parvenza all'umano che è quasi sempre incompiuto e
indecifrabile.
Il filmato a colori è possibile vederlo su Twitter, l'account è: @IneditoMaradona