IL LUGANOLOGO
Vicky euforica, il Giana ci crede: è davvero un Grande Lugano
I bianconeri eliminano il Friborgo: ora sono attesi dalla squadra più forte
Pubblicato il 10.03.2023 11:27
di Doriano Baserga
L’avevamo detto che era un Grande Lugano, eppure qualcuno non ci aveva creduto. Ci avevano avvertiti di andarci piano con gli entusiasmi, che la beffa sarebbe stata dietro l’angolo.
E invece no, il Lugano non ha tradito e anche ieri sera, davanti finalmente una Corner Arena che ribolliva di entusiasmo, si è qualificato per i quarti di finale eliminando un Friborgo che ci ha capito poco.
Il minimo per una squadra così? Forse, ma non era scontato.
Ha ragione il presidente Mantegazza quando dice che “questa atmosfera alla pista ci era mancata: noi abbiamo tifosi dal palato fine e purtroppo per quasi tutta la stagione non siamo riusciti a giocare questo tipo di  hockey”.
Riconosce le difficoltà della stagione Vicky, che ieri sera era un fiume in piena, spinta dalla gioia per la vittoria ma forse anche dalla speranza di quello che il suo Lugano potrà ancora fare. E aggiunge: “Siamo la mina vagante, sono sicuro che daremo filo da torcere anche al Ginevra. Gianinazzi ha dato carattere a questa squadra, ha saputo imporre il suo stile, fatto di grande cuore e determinazione. È il Lugano che tutti vogliono vedere”.
Parole sante, inconfutabili.
Il Giana c’è, ha capito come funziona e adesso è pronto a spiccare il volo.
“Ogni giorno imparo qualcosa di nuovo, faccio esperienze importanti”.
Cresce il tecnico del Lugano, assieme alla sua squadra, fatta di giocatori come Josephs e Bennett che stanno addirittura facendo meglio di Arcobello e Connolly. Chi l’avrebbe mai detto?
Il Giana, un paio di minuti dopo la fine della partita, è già pronto con un’analisi perfetta, che fotografa con grande lucidità quello che è successo in pista.
“Grande solidità difensiva e qualche lacuna davanti, dove potevamo essere più cinici”.
Nient’altro da aggiungere. Perfetto così. Come il suo Lugano. Anzi, il suo Grande Lugano. (Nella foto Luca Gianinazzi, assieme al Luganologo Doriano Baserga)