Anche questa settimana in
casa ACB la parola portata dal vento, che nella capitale non si fa del resto mai
desiderare, è “vincere”. I granata non ne vincono più una da ottobre. Guarda
caso è la partita giocatasi al Comunale contro lo stesso Vaduz allora allenato
da Alessandro Mangiarratti. Erano andati a segno Guillermo Padula e Tomas
Chacon. Due gol nel giro di 6 minuti! Concentriamoci nel presente. Nelle ultime
sei partite è stato conquistato soltanto un punto, il Vaduz tre. Non è granché la
differenza, sono comunque sempre 2 punti in più per la compagine ora allenata
da Martin Stocklasa che una settimana fa ha tenuto testa al Losanna. La partita
del Rheinpark è classificata tra quelle degli “scontri diretti”. I ragazzi di
Maccoppi devono ritrovare la via della rete (soltanto una nelle ultime sei
gare). La zampata vincente potrebbe partire dai piedi di Matias Ocampo (nella foto) che speriamo
di rivedere al top della condizione al Rheinpark. Mercoledì il ventenne arrivato
dal River Plate si era allenato da solo ma da ieri (giovedì) è con i compagni.
Tra l’altro la squadra ha potuto usufruire del campo principale, un ‘aiuto’ che
riteniamo non indifferente per i giocatori (il ‘C’ sembra cementato e quando
piove diventa un pantano) ma anche per il mister che abbiamo visto esercitare
il gruppo con varie esercitazioni tattiche in ‘scampoli di partita’ come se ci
fosse di fronte l’avversario di domenica. Una cosa in famiglia, ma tra ‘verdi’
e ‘arancioni’”…
Matias, sei tornato ad
allenarti: come va?
“Bene grazie, sto recuperando le giuste energie, sono in buone condizioni fisiche. Ieri è stato il primo giorno che mi allenavo. Mi sono stati tolti i 6 punti al ginocchio, sono contento”.
“Bene grazie, sto recuperando le giuste energie, sono in buone condizioni fisiche. Ieri è stato il primo giorno che mi allenavo. Mi sono stati tolti i 6 punti al ginocchio, sono contento”.
La squadra non va troppo
bene, è imbarazzante per te parlarne?
“Affatto, sinceramente detto stiamo attraversando un momento complicato ma sono situazioni che noi giocatori conosciamo molto bene”.
“Affatto, sinceramente detto stiamo attraversando un momento complicato ma sono situazioni che noi giocatori conosciamo molto bene”.
La cosa più importante?
"Dobbiamo continuare a lavorare, siamo consapevoli dei nostri mezzi, è fondamentale avere fiducia. I risultati arriveranno”.
"Dobbiamo continuare a lavorare, siamo consapevoli dei nostri mezzi, è fondamentale avere fiducia. I risultati arriveranno”.
Vi attendono due sfide
difficili a cominciare da quella di domenica con il Vaduz: riuscirete
finalmente a sbloccarvi?
“Saranno tutte partite difficili quelle che abbiamo da giocare. Dobbiamo restare concentrati al massimo. Abbiamo tutti una gran voglia di vincere!”.
“Saranno tutte partite difficili quelle che abbiamo da giocare. Dobbiamo restare concentrati al massimo. Abbiamo tutti una gran voglia di vincere!”.
Se Bellinzona è qualcosa di
assolutamente nuovo per il ragazzo di Montevideo, lo è un po’ meno per quello
di Kilchberg. Parliamo di Marko Curic, giovane di belle speranze che spera di
trovare in granata la grande occasione per lanciarsi in carriera. Marko da
ultimo ha giocato nell’HNK Gorica U19, nelle giovanili dello Zurigo aveva
lavorato con Massimo Rizzo che è anche stato sulla panchina della prima squadra
(sino all’arrivo del danese Bo Henriksen) per poi passare alla U19
rossocrociata (ricorderete che Rizzo a suo tempo era stato contattato da
Bentancur). Il diciottenne zurighese è entusiasta di come lo hanno accolto i
suoi nuovi compagni d’avventura.
Marko, possiamo dire che la
tua è stata una scelta improvvisa?
“Improvvisa sì ma sicuramente non improvvisata! Ho colto al volo la chance che mi è stata data dal signor Bentancur. Anche perché il Ticino mi è sempre piaciuto, qui c’è tanto sole (sorride, ndr) e la gente è molto più aperta che non nella città della Limmat…”.
“Improvvisa sì ma sicuramente non improvvisata! Ho colto al volo la chance che mi è stata data dal signor Bentancur. Anche perché il Ticino mi è sempre piaciuto, qui c’è tanto sole (sorride, ndr) e la gente è molto più aperta che non nella città della Limmat…”.
Sei nato a Zurigo anche
calcisticamente?
“Sì, ho giocato per 8 anni nelle giovanili dello Zurigo poi sono andato in Croazia ad arricchire la mia esperienza. Mi sono trovato bene anche nel mio Paese (nessun problema di lingua, Marko è di origini croate, è però nato e cresciuto a Zurigo; all’ombra dei tre castelli conta di apprendere l’italiano, ndr)”.
“Sì, ho giocato per 8 anni nelle giovanili dello Zurigo poi sono andato in Croazia ad arricchire la mia esperienza. Mi sono trovato bene anche nel mio Paese (nessun problema di lingua, Marko è di origini croate, è però nato e cresciuto a Zurigo; all’ombra dei tre castelli conta di apprendere l’italiano, ndr)”.
Quali allenatori ‘importanti’
hai avuto in questa tua prima fase di carriera?
“Metterei al primo posto Daniel Gygax, (che al Letzigrund è già entrato a fare parte della leggenda FCZ come lo furono ai tempi, e lo sono tuttora, i vari Grob, Kuhn, Künzli e Martinelli per citarne alcuni dell’epoca d’oro di Edy Nägeli). Nelle nostre Under c’era però anche la mano di Massimo Rizzo. Entrambi allenatori di grandi valori per noi giovani”.
“Metterei al primo posto Daniel Gygax, (che al Letzigrund è già entrato a fare parte della leggenda FCZ come lo furono ai tempi, e lo sono tuttora, i vari Grob, Kuhn, Künzli e Martinelli per citarne alcuni dell’epoca d’oro di Edy Nägeli). Nelle nostre Under c’era però anche la mano di Massimo Rizzo. Entrambi allenatori di grandi valori per noi giovani”.
Che idea ti sei fatto del
gruppo granata?
“Super! C’è tanta voglia di stare insieme, lo si nota durante gli allenamenti e anche dopo (abbiamo visto due giocatori divertirsi in una ‘sfida’ a ping-pong…, ndr)”.
“Super! C’è tanta voglia di stare insieme, lo si nota durante gli allenamenti e anche dopo (abbiamo visto due giocatori divertirsi in una ‘sfida’ a ping-pong…, ndr)”.
Sei anche tu ottimista?
“Certamente. Ci sono ancora tante partite da giocare e… da vincere! Sappiamo che le prossime due contro Vaduz e Xamax sono molto importanti. Se giocheremo con l’atteggiamento giusto (quello che va predicando da un mese e mezzo Maccoppi, ndr) funzionerà al 100 per cento. Ne sono convinto!”.
“Certamente. Ci sono ancora tante partite da giocare e… da vincere! Sappiamo che le prossime due contro Vaduz e Xamax sono molto importanti. Se giocheremo con l’atteggiamento giusto (quello che va predicando da un mese e mezzo Maccoppi, ndr) funzionerà al 100 per cento. Ne sono convinto!”.
La partita con lo Stade Losanna è
stata decisa da un rigore che vi ha dato lo spunto per recriminare
sull’arbitraggio: giusto o sbagliato secondo te?
“Si è verificato un contatto tra i due giocatori, questo non lo si può negare. Però è qualcosa di normale in una partita”. (Dunque…).
“Si è verificato un contatto tra i due giocatori, questo non lo si può negare. Però è qualcosa di normale in una partita”. (Dunque…).
Domenica si va a Vaduz per
vincere, ancora senza Mihajlovic che potrà comunque rientrare contro lo Xamax
visto che gli è stata ridotta la squalifica a due giornate. Se contro lo Stade
poteva andare bene anche un punto (ma non è stato messo in cascina nemmeno
quello!) dal Principato bisogna tornare con la posta piena. La squadra deve
ritrovare il suo peso offensivo, non necessariamente a suon di gol: ne basta
uno in più dell’avversario. Ma è giocoforza scendere in campo, come dice bene
anche Curic, con un’attitudine appropriata.