CALCIO
L'unicità del capitano
Il futuro di Jonathan Sabbatini, a meno di clamorose sorprese, sembra scontato
Pubblicato il 12.03.2023 09:38
di L.S.
Ha un contratto valido sino al 2024, ossia per un’ulteriore stagione, ma il suo futuro è ancora tutto da scrivere. Almeno così pare.
Già, perché quando lo scorso anno Jonathan Sabbatini e il Lugano si sedettero al tavolo, i patti furono molto chiari. Un anno da giocatore e il secondo tutto da valutare. Forse in campo o forse in un altro ruolo, magari da osservatore. Chissà. Poco importa. La decisione, com’è sempre stato detto in maniera molto trasparente dal club, verrà presa a fine stagione.
Ebbene, dopo due terzi di campionato il futuro del capitano del Lugano, a parte clamorose sorprese da qui alla fine, dovrebbe ormai essere scritto. Sabbatini l’anno prossimo sarà ancora in campo. Nessuna soffiata da parte di nessuno, nessuna anteprima, soltanto la convinzione che una scelta diversa sarebbe difficile da capire.
Le ragioni? Semplici. È il giocatore di movimento che ha giocato più minuti di tutta la Super League e le sue prestazioni sono ormai sinonimo di affidabilità. In una squadra spesso azzoppata dagli infortuni, il Sabba è sempre lì, con la sua fascia al braccio a correre come un ragazzino. Con la sua esperienza nello spogliatoio è ormai diventato un prezioso collante tra la vecchia guarda e i nuovi acquisti e con la sua signorilità e classe rappresenta in maniera fiera ed elegante ciò che il Lugano del futuro vuole e deve essere.
Sabbatini un esempio, un uomo immagine e un ottimo calciatore, come ha dimostrato ancora ieri sera con una prestazione a dir poco magistrale.
Alla solita enorme mole di lavoro oscuro, ha aggiunto un paio di giocate da campione, come il fendente che ha mandato in gol Aliseda o la puntualità da vero bomber con cui ha scaraventato in gol l’assist di Macek.
A quasi 35 anni (li compirà il 31 marzo) e dopo 11 stagioni in bianconero, Sabbatini non è cambiato molto da quel ragazzo che Renzetti aveva prelevato dal Chieti tra i comprensibili dubbi degli addetti ai lavori.
Ha conquistato tifosi e compagni, ha dimostrato cosa significa il termine integrazione e integrità, facendosi sempre trovare pronto anche nei momenti più delicati.
Il Lugano è il suo pubblico, è il Crus, è Mansueto e i suoi preziosi dirigenti, ma è anche giocatori come Jonathan. Anzi, è soprattutto giocatori così.