CALCIO
Di Crus ce n'è uno solo
Il tecnico bianconero aveva previsto tutto: vittoria e grande partita contro lo Zurigo
Pubblicato il 12.03.2023 10:05
di L.S.
Difficile essere più contenti e appagati di quanto lo fosse ieri sera Mattia Croci-Torti (nella foto Zocchetti).
Con quelle smorfie spesso difficili da interpretare, nel post-partita il Crus faceva fatica a stare fermo. Forse dalla gioia per la vittoria o magari per l’eccitazione di una prestazione che definire quasi perfetta non è eresia.
È stato un Lugano magistrale, bello ed intelligente e il tecnico non poteva chiedere di più.
Lo aveva detto alla vigilia della sfida: vogliamo vincere. Che tradotto voleva semplicemente dire: dobbiamo vincere.
Anche lui, sotto quell’aria da eterno ragazzo della curva, sapeva che era giunto il momento, che bisognava tornare a fare i tre punti e rilanciarsi prepotentemente nella corsa verso l’Europa.
Il campionato non aspetta: certo, i pareggi sono un brodino sempre ricostituente ma alla lunga fanno venire una fame maledetta.
Ci voleva coraggio per sbilanciarsi e dire apertamente al mondo che il pareggio non bastava più. Soprattutto contro i campioni svizzeri che arrivavano da un grande periodo di forma. C’era bisogno della sfrontatezza di un tecnico che sembra sempre avere il polso della sua squadra, che sa prevedere cosa succederà e con chi.
Due mesi fa disse che sarebbe stato il momento di Aliseda e così è stato. Disse che Mai sarebbe diventato un leader della difesa perché in allenamento i numeri erano evidenti e il tedesco non ha tradito.
Il prolungamento del contratto non ha cambiato una virgola il suo atteggiamento: schietto, sincero e motivatissimo, il Crus è ormai il condottiero di questo Lugano.
Sa ascoltare, spronare e quando c’è bisogno bacchettare. Bastone e carota, dosati con grande maestrìa, come fosse un veterano. Ma non lo è ancora, non dimentichiamocelo.
Non solo grinta e motivazione, non soltanto cameratismo e simpatia: no, il Crus sta diventando ben altro. Un allenatore che sa far rendere al massimo la propria squadra e che con il tempo la spinge a superare i propri limiti.
E il Lugano di ieri sera, oltre a vincere, è stato dannatamente bello. Bellissimo.
Dentro e fuori dal campo. Grazie a trame di gioco vincenti e a quello spirito di gruppo che sa far fronte anche alle numerose e pesanti assenze. E se questo non è un miracolo poco ci manca.