A mali estremi, estremi rimedi.
Si dice così, giusto? Perché a questo punto l’ACB non sa davvero più a che
santo votarsi. E allora suggeriamo al patron Pablo Bentancur di sedersi in
panchina. E di guidare i granata nella decisiva sfida salvezza di domenica
prossima, 19 marzo, al Comunale contro lo Xamax. Magari affiancato dal figlio
Pablito, visto che si tratta della Festa del papà. Entrambi sanno di calcio. Seguendo
così l’esempio di Christian e Barthélemy Constantin, vulcanici timonieri a Sion,
che nella recente doppia sfida che ha visto i vallesani confrontati al Lugano
hanno preso anche il comando tecnico del sodalizio. Servono emozioni e garra
charrua. Fuori gli attributi. Basta parlare di svolta, quella ce
l’aspettavamo quando, liquidato il buon Baldo Raineri, è stato chiamato Stefano
Maccoppi. Adesso è troppo tardi.
Ora c’è bisogno del cuore. E di
qualcuno che ha polso. L’agente sudamericano è la persona giusta (d’altronde i
soldi li mette lui) per dare la sveglia alla squadra. Qualora l’esperimento non
funzionasse non sarebbe un dramma. Se invece dovesse andar bene (contro i
neocastellani l’ACB avrà pur sempre a disposizione due risultati su tre),
allora tutti ne uscirebbero maggiormente responsabilizzati. Qualcosa bisogna
fare. Non si può andare avanti così. Allontanare Maccoppi non avrebbe senso. Ma
un turno di “riposo”, se così vogliamo chiamarlo, non potrà che fargli bene,
consentendogli di riordinare le idee e di organizzare l’insidioso rush finale.
Tanto è oramai chiaro che nella prossima stagione non dovrebbe più essere lui
l’allenatore granata. I risultati fin qui raccolti sono impietosi. Ci
sorprenderebbe il contrario, insomma.
Ci chiediamo per contro cosa ne
sarà dell’ampissima rosa. Nelle ultime settimane al già nutrito gruppo di
giocatori se ne sono aggiunti (tanti) altri. Da questo punto di vista non
invidiamo davvero il mister italiano, il quale ha a disposizione uno
“squadrone” che durante le sedute gli sembrerà di impartire dettami tecnici e
tattici al Real Madrid o al Manchester City, le cui panchine sono lunghe come
il tunnel del San Gottardo. A meno che la dirigenza non voglia gettare le basi della
prossima stagione. Ripartendo con 20-25 calciatori che già conoscono l’ambiente
e da un nuovo staff. Nel marasma di questa pazza stagione sarebbe una decisione
profondamente saggia e virtuosa.
Ma questa è musica del futuro. La
testa in questo momento dev’essere rivolta alla cruciale sfida casalinga contro
lo Xamax. A quella e alla partita che si disputerà alla Maladière il 19 maggio.
Due battaglie in due mesi. All’ACB basterà uscirne indenne per mettersi in
tasca l’agognata salvezza. Non era sicuramente questo l’obiettivo. Tuttavia,
alla luce di come sta andando, ci sarebbe davvero da festeggiare.