Adesso sono guai seri per il
Bellinzona. La squadra di Maccoppi non è riuscita a portare via nemmeno un
punto da Vaduz. Nel secondo tempo è stata alla mercé di un avversario che prima
di raddrizzare la partita aveva dimostrato in lungo e in largo (corner tirati
fuori e all’estremità del campo, pallonate in aria) di essere alla stessa
stregua dei ticinesi. Cioè di una squadra decisamente giù di corda (ne fanno
stato, peraltro sui due fronti, i risultati). I granata, sono tornati a segnare
per primi dopo mesi e mesi grazie a una bella girata al volo di Sergio
Cortelezzi (l’unico capace di districarsi nei sedici metri, non per caso è il
“capo-cannoniere”; peccato che nell’ultimo quarto d’ora abbia lasciato il posto
all’inconcludente Pollero). Anche Tosetti, gran lavoratore e di indubbia
utilità tattica, è uscito allo stesso minuto. Due perdite importanti!
Le cose, a ben guardare, erano però peggiorate già dopo i cambi a valanga effettuati dal mister: fuori dapprima Pugliese e Chacon – tra i pochi ad avere un certo raggio d’azione – poi è la volta di Samba (ci risiamo!) e dei due meritevoli di essere citati nuovamente per l’impegno profuso: Cortelezzi e Tosetti. È chiaro che il fatto di sostituire giocatori che di esperienza ne hanno sicuramente cumulata con elementi di poco minutaggio e senza una gara nelle gambe (“beati gli ultimi perché saranno i primi”- reca un famoso detto) ha finito con lo stravolgere le carte in campo. I galloni da titolare bisogna meritarseli!
Le cose, a ben guardare, erano però peggiorate già dopo i cambi a valanga effettuati dal mister: fuori dapprima Pugliese e Chacon – tra i pochi ad avere un certo raggio d’azione – poi è la volta di Samba (ci risiamo!) e dei due meritevoli di essere citati nuovamente per l’impegno profuso: Cortelezzi e Tosetti. È chiaro che il fatto di sostituire giocatori che di esperienza ne hanno sicuramente cumulata con elementi di poco minutaggio e senza una gara nelle gambe (“beati gli ultimi perché saranno i primi”- reca un famoso detto) ha finito con lo stravolgere le carte in campo. I galloni da titolare bisogna meritarseli!
Nel secondo tempo si è vista
solo una squadra giocare, pardon lottare, per vincere: il Vaduz è cresciuto di
minuto in minuto, si è reso pericoloso sempre di più. Fino a pareggiare e a
trovare il gol partita al 90’ con l’ex bianconero Sasere che aveva fornito anche
l’assist a Dobraz per l’1-1. Pazzesco! I granata, in completa tenuta bianca,
hanno così alzato… bandiera bianca un’altra volta. Sono letteralmente scomparsi
dalla scena, arroccati nella loro metà campo se non nei 16 metri, a concedere
corner su corner e a buttare avanti palle senza alcun costrutto. Palloni che
evidentemente finivano quasi sempre su testa e piedi delle ‘furie rosse’ locali.
Come si può spiegare che da una prestazione pulita e senza soverchie sbavature nei
primi 45 minuti si sia arrivati a tanta confusione? Una questione mentale o c’entra
la condizione atletica? A prima vista sembrerebbe un tracollo fisico, fermo
restando che di gioco non se ne è più visto (passaggi sbagliati, contrasti
persi, palle aeree sempre sulle teste degli avversari). Tre punti buttati alle
ortiche (alla vigilia avevamo parlato di partita che valeva 6 punti, alla prova
dei fatti ne sarebbe andato bene anche uno solo). Qualcuno vede una via d’uscita?
Pablo forse? Speriamo di sì!
Sarà necessario affrontare
compatti e su di giri il Neuchâtel Xamax che si è fatto beffare dall’Yverdon,
sotto di una rete, nei minuti di recupero. Per fortuna i ragazzi di Saibene
restano attardati di 7 punti, vantaggio che occorre assolutamente salvaguardare
domenica in vista delle prossime “battaglie”. Un’altra chiave per queste
sconfitte, ben sei quest’anno, potrebbe essere cercata nella lunghissima
coperta di panchina. È un discorso che abbiamo già fatto. In avvio di campionato
la rosa era ridotta all’osso, Sesa non era sicuramente in grado di effettuare
cinque sostituzioni. Con Raineri poi si era addirittura andati a vincere un
turno infrasettimanale (tre partite in otto giorni tanto per capire). Qualcosa evidentemente
non funziona più. Bisogna rendersi conto che in questo rush finale ogni squadra,
sia di vertice che quelle in coda alla classifica, punta tutto sulla grinta.
Di grinta in casa ACB se ne vede però ben poca. Non che si attendano
prestazioni entusiasmanti, deve cambiare la mentalità. Maccoppi questa
settimana dovrà continuare a ripetere ai ragazzi “si deve vincere” e
soprattutto “non si può più perdere”. Tutti dovranno dare il massimo per 98
minuti senza mai mollare la presa. Questa tendenza negativa va contrastata,
frenata e, come pretende (a giusta ragione) il mister, è da invertire! Al più
presto visto che Pablo Bentancur non vuole assolutamente sentire parlare di
salvezza.