CALCIO
Meroni, l'asso nella manica di Burà
Il Taverne dei giovani, che ha sottratto quattro punti al Paradiso, è una bella realtà
Pubblicato il 15.03.2023 09:33
di Enrico Lafranchi
“Linea verde”, la politica instaurata dal presidente Burà con l’ingaggio di mister Meroni ha già dato buoni frutti. Il Taverne con i suoi giovani si sta districando molto bene in un campionato molto duro, di chiara marca “tedesca” dove su certi campi la fisicità la fa da padrone e i “fischietti” lasciano un po’ a desiderare. Un tourbillon di ‘dettagli’ che inevitabilmente fiaccano quegli avversari (come le tre ticinesi) che alimentano il proprio gioco di creatività e fantasia. La posizione di metà classifica ripaga sicuramente gli sforzi della società e dà nel contempo ai giocatori gli stimoli giusti per motivarsi, impegnarsi e lottare anche su quei campi dove risulta difficile praticare un gioco fluido. O addirittura giocare a calcio!
I “numeri” della squadra sono sinonimo di grande equilibrio: in 19 partite finora giocate ha fatto registrare 14 risultati positivi (7 vittorie, 7 pareggi) segnando e subendo 28 reti. L’obiettivo stagionale è di raggiungere una salvezza possibilmente non faticosa. Le premesse sono più che buone: + 8 dalla linea salvezza, - 8 dal Tuggen che punta alle finali. Si guarda ovviamente avanti con fiducia. Le partite che si giocheranno in casa contro il Lugano e il Tuggen avranno sicuramente un motivo stuzzicante in più. Damiano Meroni sta facendo molto bene. Aveva ragione Carlo Burà di dire che il momò sarebbe stato la sua carta vincente.
Mister, che derby è stato a Pian Scairolo? 
“Intenso, energico dal lato fisico. Dal lato mentale per attenzione, concentrazione, volontà ha avuto un influsso pure elevato. I ragazzi hanno fatto un’ottima partita”.
Equilibrato, dunque risultato giusto? 
“Ritengo di sì, nessuna delle due squadre avrebbe meritato di uscire dal campo con 0 punti”.
Siete in serie positiva da tre giornate (da quando è ripartito il campionato). Significa che la squadra ha trovato l’assetto giusto?
“Uzwil, Gossau, Paradiso, le nostre prime tre partite sono state giocate con tre formazioni diverse e in modo differente, di conseguenza parlare di assetto giusto è soggettivo. Direi piuttosto che abbiamo numericamente e qualitativamente alzato il livello rispetto al girone di andata. Con gli arrivi durante la pausa invernale abbiamo alzato la concorrenza in squadra, gli allenamenti risultano di qualità e intensità superiori. Tutto ciò crediamo possa darci più regolarità”.
Prima del super filotto avevate incassato 6 gol in mezzora dal Tuggen: che cosa è successo?
“La classica giornata storta che può capitare durante un campionato, dove tutte le parti in causa, giocatori e staff, non si sono dimostrate all’altezza della categoria, sommando errori in successione fino al finale 6-0”.
La susseguente sconfitta con il Weesen, squadra sul fondo classifica, è una conseguenza di quel pesante passivo?
“No, non ha niente a che vedere con quanto successo a Tuggen sette giorni prima. Il Weesen ha giocato una partita d’ostruzionismo, “ostacolando” lo svolgimento della stessa con interruzioni ripetute: giocatori a terra, discussioni infinite con l’arbitro e via dicendo. Questo non ci ha permesso di dare ritmo alla gara, per di più con la compiacenza di chi glielo permetteva. Un modo come un altro di interpretare le partite: il fatto è che a loro ha portato i tre punti! C’è però da dire che prima di subire la rete avevamo avuto diverse occasioni, purtroppo le abbiamo sbagliate in malo modo. Così se un punto sarebbe stato poco per quanto creato, alla fine ci siamo visti con un pugno di mosche in mano! “
Il Taverne si distingue per la sua politica giovanile. Durante la pausa avete messo gli occhi su altri ragazzi di belle speranze?
“È proprio così, sono arrivati un 2005, un 2003 e un 2001. In totale abbiamo in squadra 12 giocatori nati tra il 2000 e il 2005: rappresentano metà della rosa, per una media di 23 anni. Vorrei fare notare che in Svizzera interna questa è la regola, in Ticino un po’ in tutte le categorie per vari motivi diventa invece un’eccezione”.
Caggiano ha dichiarato, un tantino stizzito, che il Taverne è la “bestia nera” del Paradiso: cosa risponde?
“Non so se siamo la bestia nera come dice il presidente… È comunque vero che a oggi siamo la squadra che ha preso più punti al Paradiso (quattro). Ma stia sereno il presidente perché la sua squadra ha la strada “segnata” ed è nelle mani di un top allenatore!”.