A Vaduz è andata come è
andata, la squadra si è inceppata sul più bello dopo essere passata (un
evento!) in vantaggio. Non succedeva dalla 17.a giornata che i granata
trovassero per primi il gol. Ci era riuscito, per l’ultima volta, Rodrigo
Pollero contro il Thun ma siccome i bernesi non avevano nessuna voglia di
perdere, e nemmeno di pareggiare, finì che Matoshi mise dentro tre palloni in
meno di 10 minuti. Sintomi di stanchezza già allora? Eravamo a metà novembre! La
storia si è ripetuta domenica con la differenza che si è affrontata una squadra
dai mezzi molto limitati, probabilmente ancora intenta a recuperare le energie
‘bruciate’ in Conference League. Da qualche parte al Rheinpark doveva starci
scritto “almeno un pareggio”. Un punticino avrebbe fatto sicuramente contento
Maccoppi. Missione fallita. Si è trovato modo di perdere una partita che sulla
carta bisognava vincere. Atteggiamento sbagliato, questione mentale, condizione
atletica lacunosa? Il problema sta alla base. Abbiamo visto Bentancur parlare a
lungo con il mister durante la seduta di martedì. Il patron si è sicuramente reso
conto delle difficoltà di gestione e probabilmente anche di quanto sia
disagevole in questo momento la sua posizione. I ‘maligni’, guarda caso gli
stessi che hanno continuato a giudicarlo un “mangia allenatori” sino all’altro
giorno, adesso ritengono necessario cambiare di nuovo la panchina. Dopo Sesa,
Cocimano (ad interim per via del patentino che non c’è ancora, purtroppo),
Raineri, adesso è il turno di Maccoppi. Che stress! Sono i risultati a smorzare
l’entusiasmo di Bentancur, non certamente la sua stima per il tecnico. Perché
dovrebbe essere ‘sacrificato’? Martedì a fine seduta abbiamo chiesto al patron
di poter sentire una “voce” dello spogliatoio preferendo lasciare tranquillo Bobo.
Cortelezzi ha rifiutato di parlarci. Libero naturalmente di pensarla così. Sarebbe
però stato interessante sentirlo, visto che a segnare gol in questo periodo di
“piena crisi di risultati” è solo lui. È il miglior realizzatore (7 reti), i
due pareggi con il Losanna (1-1) portano la sua firma. Il suo silenzio stampa (personale,
è da sottolineare) non ci è piaciuto. Oltretutto è stato anche capitano della
squadra. Captandone la sua reazione (i giocatori stavano rientrando allo
stadio) anche Chacon ha declinato l’invito. Chapeau a Tosetti!
Matteo, è sicuramente esagerato
dire “dentro o fuori” ma siete alla vigilia di una partita molto importante: condividi?
“È l’unica che conta, dobbiamo sempre guardare partita per partita. A Vaduz nonostante l’avessimo messa su dei buoni binari si sono visti tutti i limiti che la squadra ha attualmente. C’è di mezzo un limite mentale. Le cose nel primo tempo sono andate bene. Eravamo in pieno controllo della partita, poi alcuni “dettagli” hanno fatto cadere le nostre certezze. Nel secondo loro ci hanno messo sotto per 50 minuti. Adesso siamo al crocevia, dobbiamo vincere. Poche storie come!”.
“È l’unica che conta, dobbiamo sempre guardare partita per partita. A Vaduz nonostante l’avessimo messa su dei buoni binari si sono visti tutti i limiti che la squadra ha attualmente. C’è di mezzo un limite mentale. Le cose nel primo tempo sono andate bene. Eravamo in pieno controllo della partita, poi alcuni “dettagli” hanno fatto cadere le nostre certezze. Nel secondo loro ci hanno messo sotto per 50 minuti. Adesso siamo al crocevia, dobbiamo vincere. Poche storie come!”.
È un match decisamente
“speciale”:
“Dovremo sfruttare il fatto che loro hanno subìto una pesante sconfitta (due reti incassate nei minuti di recupero, ndr) che sicuramente non si aspettavano visto che conducevano il derby con l’Yverdon al novantesimo. Si è trattato di una ‘mazzata’ importante. Dobbiamo assolutamente trarne vantaggio!”.
“Dovremo sfruttare il fatto che loro hanno subìto una pesante sconfitta (due reti incassate nei minuti di recupero, ndr) che sicuramente non si aspettavano visto che conducevano il derby con l’Yverdon al novantesimo. Si è trattato di una ‘mazzata’ importante. Dobbiamo assolutamente trarne vantaggio!”.
Tocchiamo ferro, anche
perdendo domenica non c’è nulla di deciso. Può succedere di tutto, anche di
andare a vincere a Thun, no?
“Sinceramente detto mi sono un po’ stufato di queste situazioni anche perché ogni weekend si ripete la stessa storia. D’accordo che facciamo dei piccoli passi avanti, però non bastano per sbloccare la situazione. Occorre mettere assieme quello che di buono è stato fatto nelle ultime uscite: partite ‘perfette’ dal lato difensivo (una sola rete di scarto contro SLO e Vaduz, 2 ad Aarau ma in 9 uomini, ndr) e domenica ci siamo sbloccati anche davanti. Il nostro ‘valore’ non è però questo, contro lo Xamax è necessaria una grande prestazione. Ci aiuterà ad affrontare con molta più tranquillità le restanti partite. Inoltre ci permetterà di esprimere un calcio diverso, quello che abbiamo già dimostrato di poter fare”.
“Sinceramente detto mi sono un po’ stufato di queste situazioni anche perché ogni weekend si ripete la stessa storia. D’accordo che facciamo dei piccoli passi avanti, però non bastano per sbloccare la situazione. Occorre mettere assieme quello che di buono è stato fatto nelle ultime uscite: partite ‘perfette’ dal lato difensivo (una sola rete di scarto contro SLO e Vaduz, 2 ad Aarau ma in 9 uomini, ndr) e domenica ci siamo sbloccati anche davanti. Il nostro ‘valore’ non è però questo, contro lo Xamax è necessaria una grande prestazione. Ci aiuterà ad affrontare con molta più tranquillità le restanti partite. Inoltre ci permetterà di esprimere un calcio diverso, quello che abbiamo già dimostrato di poter fare”.
È una questione di testa?
“Sì, solamente di testa. Si è visto chiaramente a Vaduz. Dopo il gol di Cortelezzi ci siamo tolti un gran peso: tenevamo bene la palla, giocavamo come si deve, loro non sono più arrivati davanti alla nostra porta. Ripeto, è una questione mentale, dobbiamo gestirla bene questa partita, senza lasciarci abbattere da “piccolezze”. La squadra tatticamente c’è ma se la testa fa di questi scherzi è dura!”.
“Sì, solamente di testa. Si è visto chiaramente a Vaduz. Dopo il gol di Cortelezzi ci siamo tolti un gran peso: tenevamo bene la palla, giocavamo come si deve, loro non sono più arrivati davanti alla nostra porta. Ripeto, è una questione mentale, dobbiamo gestirla bene questa partita, senza lasciarci abbattere da “piccolezze”. La squadra tatticamente c’è ma se la testa fa di questi scherzi è dura!”.
Qual è la ‘ricetta’ giusta?
“Spetta a noi tenere alto il livello di fiducia e imbastire una partita molto più offensiva”.
“Spetta a noi tenere alto il livello di fiducia e imbastire una partita molto più offensiva”.
Vi siete difesi a oltranza
per salvaguardare l’1-0?
“Mah, quando ti trovi in una simile situazione hai ‘paura’ un po’ di tutto. Pensi che giocando più basso hai maggiore possibilità di portare a casa il risultato. Invece non è stato così. Ci siamo impauriti davanti a una squadra che era nettamente alla nostra portata”.
“Mah, quando ti trovi in una simile situazione hai ‘paura’ un po’ di tutto. Pensi che giocando più basso hai maggiore possibilità di portare a casa il risultato. Invece non è stato così. Ci siamo impauriti davanti a una squadra che era nettamente alla nostra portata”.
Il Bellinzona ha problemi
molto gravi pur avendo un organico incredibile. Come la mettiamo?
“Ripeto quello che ho detto all’inizio. È giunto il momento di dire basta e vincere in qualsiasi modo!”.
“Ripeto quello che ho detto all’inizio. È giunto il momento di dire basta e vincere in qualsiasi modo!”.
I tifosi sono chiamati a
sostenere la squadra calorosamente e in buon numero. C’è da augurarsi per
domenica (calcio d’avvio alle 14.15) una bella cornice di pubblico, magari -
come spera il team-manager Andy Schär -quella dell’esordio in campionato con il
Losanna, perché no. Erano quasi 3000 al Comunale! Gli incitamenti è giusto che
se li aggiudichino i giocatori, i meriti vanno a Pablo Bentancur che in questi
giorni fa sentire ancora di più la sua vicinanza alla squadra. Un super tifoso:
“Pablo è una persona ambiziosa e carismatica. Ha già fatto tanto, ma è
sicuramente disposto a fare ancora di più per fare vincere l’ACB. Noi granata
ce ne siamo resi conto”. Parlando più in generale, la gente non ancora.
Peccato.