Ci
voleva la partita perfetta, la prestazione scevra da sbavature, quel Lugano che
non si era visto due giorni fa a Ginevra.
Gianinazzi lo aveva detto, bisognava evitare quelle ingenuità che contro avversari così si pagano a caro prezzo. Bisogna giocare con la testa, più che con le gambe.
Detto fatto. I bianconeri stasera sono stati quella squadra che ogni coach vorrebbe allenare.
Umiltà, concentrazione e cinismo: un mix che ha permesso al Lugano di pareggiare la serie (1-1) contro il favoritissimo Ginevra.
Resta senza dubbio durissima, perché anche stasera la squadra di Cadieux ha dimostrato di essere molto forte, ma questo Lugano non è stato da meno. Anzi, la vittoria non fa una grinza.
Il fatto di non aver subito reti può inoltre dare fiducia a tutta la squadra e soprattutto al suo portiere Koskinen, che a fine partita è sembrato veramente svuotato di qualsiasi energia. Per lui solo applausi.
Prima la rete di Andersson, che aveva già segnato in gara-1, poi il raddoppio di Carr, dopo una bellissima doppia giocata con Zanetti: due reti che sono bastate, anche perché difensivamente il Lugano stavolta non ha sbagliato praticamente nulla.
E adesso? Sabato sera si va a Ginevra, per una partita che sulla carta resta difficilissima, ma che i ticinesi potranno giocare con un po’ più serenità. Non sarà la partita da vincere a tutti i costi, non sarà la temuta ultima spiaggia. Semmai saranno i ginevrini che avvertiranno un po’ di pressione, poiché un’eventuale sconfitta sposterebbe la serie a favore dei bianconeri.
Ultima annotazione: l’ambiente alla Corner Arena ha ricordato quello della Resega di qualche anno fa. Un continuo sostegno a una squadra che grazie anche alla spinta della sua gente non ha mai mollato, anche nei momenti più duri della partita.
Eh sì, con un pubblico e dei ragazzi così, il Lugano può davvero, se non proprio sognare, almeno sperare.
Il Ginevra fa ancora paura, ma non così tanto.
Gianinazzi lo aveva detto, bisognava evitare quelle ingenuità che contro avversari così si pagano a caro prezzo. Bisogna giocare con la testa, più che con le gambe.
Detto fatto. I bianconeri stasera sono stati quella squadra che ogni coach vorrebbe allenare.
Umiltà, concentrazione e cinismo: un mix che ha permesso al Lugano di pareggiare la serie (1-1) contro il favoritissimo Ginevra.
Resta senza dubbio durissima, perché anche stasera la squadra di Cadieux ha dimostrato di essere molto forte, ma questo Lugano non è stato da meno. Anzi, la vittoria non fa una grinza.
Il fatto di non aver subito reti può inoltre dare fiducia a tutta la squadra e soprattutto al suo portiere Koskinen, che a fine partita è sembrato veramente svuotato di qualsiasi energia. Per lui solo applausi.
Prima la rete di Andersson, che aveva già segnato in gara-1, poi il raddoppio di Carr, dopo una bellissima doppia giocata con Zanetti: due reti che sono bastate, anche perché difensivamente il Lugano stavolta non ha sbagliato praticamente nulla.
E adesso? Sabato sera si va a Ginevra, per una partita che sulla carta resta difficilissima, ma che i ticinesi potranno giocare con un po’ più serenità. Non sarà la partita da vincere a tutti i costi, non sarà la temuta ultima spiaggia. Semmai saranno i ginevrini che avvertiranno un po’ di pressione, poiché un’eventuale sconfitta sposterebbe la serie a favore dei bianconeri.
Ultima annotazione: l’ambiente alla Corner Arena ha ricordato quello della Resega di qualche anno fa. Un continuo sostegno a una squadra che grazie anche alla spinta della sua gente non ha mai mollato, anche nei momenti più duri della partita.
Eh sì, con un pubblico e dei ragazzi così, il Lugano può davvero, se non proprio sognare, almeno sperare.
Il Ginevra fa ancora paura, ma non così tanto.