Il Bellinzona deve rompere un
pesante tabù: tornare a vincere una partita dopo una lunga astinenza di
vittorie (e di punti). Soprassediamo alle miserie del girone di ritorno e a quelle
che all’andata hanno minato il buon inizio di campionato. Oggi ai neocastellani
è concesso solo un risultato, una sconfitta significherebbe probabilmente per
loro perdere l’ultimo treno della salvezza. Il Vaduz ieri ha racimolato un
punto contro lo Stade Lausanne, conquistandone tre i granata allontanerebbero
la minaccia Xamax allungando il vantaggio a 10 punti. E si riporterebbero
davanti alla compagine del Principato che li ha raggiunti a quota 24. Cadendo
la classifica si accorcerà, occorre giocare con il turbo, concentrati dal primo
all’ultimo minuto. Da Neuchâtel sono annunciati numerosi tifosi rossoneri, speriamo
che anche i granata abbiano un bel supporto dai loro. Il pubblico deve fare da
dodicesimo uomo in quella che è stata definita la “partita dell’anno”.
In casa ACB c’è la certezza di
vedere una squadra più offensiva e più aggressiva. È lecito ipotizzare una
vittoria con un gol di Cortelezzi e magari anche di Samba. Pollero al momento
non c’è, non è in buone condizioni. Tresor dopo la significativa parentesi con
Cocimano (3 reti di cui 2 in coppa) non è più riuscito a trovare la via del
gol. Ha però giocato pochissimo. I ragazzi sono decisi a lasciarsi alle spalle
il fronte negativo scaturito da un numero impressionante di sconfitte. A Vaduz
si è giocato tremendamente bassi per difendere l’1-0 (una conseguenza delle
sostituzioni effettuate). Di occasioni per mettere al sicuro il risultato non
ne sono più arrivate (la squadra si è ammassata fin dentro i 16 metri). Incasellare
i tre punti (che non arrivano dal 30 ottobre) è un’occasione che non può essere
sprecata.
La settimana è corsa via
tranquilla, si è lavorato a fondo sul mentale. La partita di oggi deve essere
un punto di partenza per non soffrire più. Ne parliamo con Gaetano Berardi.
Tano, avete lavorato molto
sul mentale. Su quali punti in particolare?
“Il messaggio che abbiamo cercato di portare è di essere più aggressivi. Siamo una squadra in difficoltà che ha bisogno di trovare una base solida. Il fatto di partire dall’aggressività è quello che stiamo cercando di fare”.
“Il messaggio che abbiamo cercato di portare è di essere più aggressivi. Siamo una squadra in difficoltà che ha bisogno di trovare una base solida. Il fatto di partire dall’aggressività è quello che stiamo cercando di fare”.
Intendi un Bellinzona più
offensivo?
“Ci lavoriamo ma è difficile essere offensivi quando non hai stabilità. È necessario partire da un atteggiamento aggressivo per essere compatti nel modo giusto e riuscire ad attaccare. C’era molto da lavorare prima su questo aspetto, c’è ancora tanto da fare oggi”.
“Ci lavoriamo ma è difficile essere offensivi quando non hai stabilità. È necessario partire da un atteggiamento aggressivo per essere compatti nel modo giusto e riuscire ad attaccare. C’era molto da lavorare prima su questo aspetto, c’è ancora tanto da fare oggi”.
Sarà finalmente la volta
buona?
“Come ho già detto, dopo Vaduz i miei compagni stanno mettendo in campo tantissimo durante la settimana. Vorrei precisare che non mi è piaciuto per niente quello che ho sentito dire da chi era al Rheinpark. Chi era presente lo sa. Pazienza, è il nostro lavoro. Siamo pronti a prenderci anche delle brutte parole. Noi risponderemo sul campo!”.
“Come ho già detto, dopo Vaduz i miei compagni stanno mettendo in campo tantissimo durante la settimana. Vorrei precisare che non mi è piaciuto per niente quello che ho sentito dire da chi era al Rheinpark. Chi era presente lo sa. Pazienza, è il nostro lavoro. Siamo pronti a prenderci anche delle brutte parole. Noi risponderemo sul campo!”.
Brutte parole?
“Sì, ma mi fermo qui. Parliamo piuttosto di noi. Da inizio stagione cerchiamo sempre di dare il nostro massimo. Lo ripeto adesso, i ragazzi si danno un gran daffare, lo staff pure. E dietro c’è una società che sta lavorando nella nostra direzione. Ci mettiamo l’anima! Ovviamente ci sono delle difficoltà”.
“Sì, ma mi fermo qui. Parliamo piuttosto di noi. Da inizio stagione cerchiamo sempre di dare il nostro massimo. Lo ripeto adesso, i ragazzi si danno un gran daffare, lo staff pure. E dietro c’è una società che sta lavorando nella nostra direzione. Ci mettiamo l’anima! Ovviamente ci sono delle difficoltà”.
Di che tipo?
“Non voglio stare qui ad elencarle. Quello che vogliamo è essere compatti. È importante, lo sottolineo ancora una volta, che la squadra risponda alle brutte parole che ho sentito personalmente a Vaduz”.
“Non voglio stare qui ad elencarle. Quello che vogliamo è essere compatti. È importante, lo sottolineo ancora una volta, che la squadra risponda alle brutte parole che ho sentito personalmente a Vaduz”.
Durante la pausa avete
disputato una sola amichevole: una lacuna che condiziona la vostra condizione
fisica?
“Come ho già lasciato intendere ci sono tanti punti negativi, tante cose che non sono andate come dovevano. Non stiamo però a piangere su questo, il tempo per lavorare lo abbiamo avuto, ce l’abbiamo anche adesso. Siccome siamo una squadra di persone, di uomini soprattutto, anche se andiamo in campo… in mutande dobbiamo sempre dare il massimo”.
“Come ho già lasciato intendere ci sono tanti punti negativi, tante cose che non sono andate come dovevano. Non stiamo però a piangere su questo, il tempo per lavorare lo abbiamo avuto, ce l’abbiamo anche adesso. Siccome siamo una squadra di persone, di uomini soprattutto, anche se andiamo in campo… in mutande dobbiamo sempre dare il massimo”.
Facciamo anche noi una
battuta, beninteso senza “cattiveria”: in partita bisogna correre, non
camminare…
“Sicuramente non si deve camminare, c’è da dare battaglia! Provando a fare più di quello che abbiamo fatto finora”.
“Sicuramente non si deve camminare, c’è da dare battaglia! Provando a fare più di quello che abbiamo fatto finora”.
L’ultimo punto il Bellinzona
lo ha conquistato a Losanna (con Mihajlovic capitano, il suo rientro dopo la
squalifica è importantissimo). Tano alla Tuilière aveva spiegato con legittima
soddisfazione la conquista del meritato pareggio (grazie a Cortelezzi) con
queste parole: “Abbiamo lottato come ci hanno chiesto il mister e lo staff,
siamo scesi in campo con l’atteggiamento giusto, battagliero, mai arrendevole”.
E aveva aggiunto: “Adesso dobbiamo trovare la compattezza per portare via il
maggior numero di punti possibili”.
Da lì in poi purtroppo tanto
fumo, poco arrosto. Siamo arrivati a quota 15 sconfitte. Occorre invertire la
rotta, l’ACB deve ritrovare al più presto un’immagine vincente. E il pubblico
che si merita!