CALCIO
"Risponderemo sul campo"
Berardi lancia la sfida con lo Xamax: aggressività è la parola d'ordine
Pubblicato il 19.03.2023 09:35
di Enrico Lafranchi
 Il Bellinzona deve rompere un pesante tabù: tornare a vincere una partita dopo una lunga astinenza di vittorie (e di punti). Soprassediamo alle miserie del girone di ritorno e a quelle che all’andata hanno minato il buon inizio di campionato. Oggi ai neocastellani è concesso solo un risultato, una sconfitta significherebbe probabilmente per loro perdere l’ultimo treno della salvezza. Il Vaduz ieri ha racimolato un punto contro lo Stade Lausanne, conquistandone tre i granata allontanerebbero la minaccia Xamax allungando il vantaggio a 10 punti. E si riporterebbero davanti alla compagine del Principato che li ha raggiunti a quota 24. Cadendo la classifica si accorcerà, occorre giocare con il turbo, concentrati dal primo all’ultimo minuto. Da Neuchâtel sono annunciati numerosi tifosi rossoneri, speriamo che anche i granata abbiano un bel supporto dai loro. Il pubblico deve fare da dodicesimo uomo in quella che è stata definita la “partita dell’anno”.
In casa ACB c’è la certezza di vedere una squadra più offensiva e più aggressiva. È lecito ipotizzare una vittoria con un gol di Cortelezzi e magari anche di Samba. Pollero al momento non c’è, non è in buone condizioni. Tresor dopo la significativa parentesi con Cocimano (3 reti di cui 2 in coppa) non è più riuscito a trovare la via del gol. Ha però giocato pochissimo. I ragazzi sono decisi a lasciarsi alle spalle il fronte negativo scaturito da un numero impressionante di sconfitte. A Vaduz si è giocato tremendamente bassi per difendere l’1-0 (una conseguenza delle sostituzioni effettuate). Di occasioni per mettere al sicuro il risultato non ne sono più arrivate (la squadra si è ammassata fin dentro i 16 metri). Incasellare i tre punti (che non arrivano dal 30 ottobre) è un’occasione che non può essere sprecata.
La settimana è corsa via tranquilla, si è lavorato a fondo sul mentale. La partita di oggi deve essere un punto di partenza per non soffrire più. Ne parliamo con Gaetano Berardi.
Tano, avete lavorato molto sul mentale. Su quali punti in particolare? 
“Il messaggio che abbiamo cercato di portare è di essere più aggressivi. Siamo una squadra in difficoltà che ha bisogno di trovare una base solida. Il fatto di partire dall’aggressività è quello che stiamo cercando di fare”.
Intendi un Bellinzona più offensivo? 
“Ci lavoriamo ma è difficile essere offensivi quando non hai stabilità. È necessario partire da un atteggiamento aggressivo per essere compatti nel modo giusto e riuscire ad attaccare. C’era molto da lavorare prima su questo aspetto, c’è ancora tanto da fare oggi”.
Sarà finalmente la volta buona? 
“Come ho già detto, dopo Vaduz i miei compagni stanno mettendo in campo tantissimo durante la settimana. Vorrei precisare che non mi è piaciuto per niente quello che ho sentito dire da chi era al Rheinpark. Chi era presente lo sa. Pazienza, è il nostro lavoro. Siamo pronti a prenderci anche delle brutte parole. Noi risponderemo sul campo!”. 
Brutte parole? 
“Sì, ma mi fermo qui. Parliamo piuttosto di noi. Da inizio stagione cerchiamo sempre di dare il nostro massimo. Lo ripeto adesso, i ragazzi si danno un gran daffare, lo staff pure. E dietro c’è una società che sta lavorando nella nostra direzione. Ci mettiamo l’anima! Ovviamente ci sono delle difficoltà”.
Di che tipo? 
“Non voglio stare qui ad elencarle. Quello che vogliamo è essere compatti. È importante, lo sottolineo ancora una volta, che la squadra risponda alle brutte parole che ho sentito personalmente a Vaduz”.
Durante la pausa avete disputato una sola amichevole: una lacuna che condiziona la vostra condizione fisica? 
“Come ho già lasciato intendere ci sono tanti punti negativi, tante cose che non sono andate come dovevano. Non stiamo però a piangere su questo, il tempo per lavorare lo abbiamo avuto, ce l’abbiamo anche adesso. Siccome siamo una squadra di persone, di uomini soprattutto, anche se andiamo in campo… in mutande dobbiamo sempre dare il massimo”.
Facciamo anche noi una battuta, beninteso senza “cattiveria”: in partita bisogna correre, non camminare…
“Sicuramente non si deve camminare, c’è da dare battaglia! Provando a fare più di quello che abbiamo fatto finora”. 
L’ultimo punto il Bellinzona lo ha conquistato a Losanna (con Mihajlovic capitano, il suo rientro dopo la squalifica è importantissimo). Tano alla Tuilière aveva spiegato con legittima soddisfazione la conquista del meritato pareggio (grazie a Cortelezzi) con queste parole: “Abbiamo lottato come ci hanno chiesto il mister e lo staff, siamo scesi in campo con l’atteggiamento giusto, battagliero, mai arrendevole”. E aveva aggiunto: “Adesso dobbiamo trovare la compattezza per portare via il maggior numero di punti possibili”.
Da lì in poi purtroppo tanto fumo, poco arrosto. Siamo arrivati a quota 15 sconfitte. Occorre invertire la rotta, l’ACB deve ritrovare al più presto un’immagine vincente. E il pubblico che si merita!