CALCIO
Zufoli a Cornaredo
Più che tikitaka, tra Lugano e Servette, è stato trichitraca
Pubblicato il 20.03.2023 09:20
di Giorgio Genetelli
Il Gargalupo apprezza i resoconti del treno, ma stavolta rimarrà deluso perché ormai il viaggio da Locarno a Lugano è cosetta da venticinque minuti, senza neanche le insidie briganti sul Ceneri poiché ci si sfreccia sotto in una galleria che cancella il confine (e questo è buono, la montagna più alta del mondo è spianata e i passaporti non servono più). Più breve è il tragitto, più brutta è la partita, vedi a Bellinzona con contorno di chiarimenti muscolosi tra squadra e depositari del tifo.
A Cornaredo è andata invece in (o)scena la sfida di cartello per la corsa-Champions (che a dirla così fa un effetto), ma Lugano e Servette se la sono fatta fuori, e anche un po’ sotto, a ciapanò, lasciando gli uni agli altri la responsabilità di sbagliare per conto proprio. La statistica dei passaggi falliti ammonta a 273, roba monstre, la sola di giornata. La seconda e la terza forza (mmm) del torneo ormai si conoscono così tanto da apparentarsi e non c’è neanche un briciolo di intimità, niente sorprese. Più che tikitaka è stato trichitraca, con linee che si spezzano afflitte e nulla di osé.
Il divertimento (un po’ cinico), è stato lo spavento di Hajdari quando l’arbitro ha fischiato la fine. Dopo i canonici tre sibili, il difensore è andato dal direttore per chiedere qualcosa, forse se gli era piaciuta la partita, è quello ha risposto con una proditoria e inedita quarta zufolata, frantumando l’oratoria e le orecchie del giovane questuante (vedi foto).
L’anonimo ritorno in treno è stato in linea con tutta la giornata. Passo e chiudo.