Scrive
Daniel Pennac: “C'è qualcosa di peggio dell'imprevisto... le
certezze”.
Il
racconto del calcio è fatto, spesso, di luoghi comuni. Tutti a
sostenere che quella del Psg sia una panchina perennemente
traballante. E che la proprietà sia preda di pulsioni. Incapace di
progettare, un'emergenza continua.
E
invece il Bayern da qualche anno non dà scampo ai suoi tecnici. Non
basta un solo titolo, bisogna vincere tutto, l'imperativo categorico
è: dominare in Patria e in Europa. E il mister non deve essere solo pratico, il risultato deve essere conseguito con il gioco.
La
dirigenza pretende: ora e subito, l'attesa non è contemplata.
A
conferma che del “doman non c'è certezza”.
Il
destino di Julian Nagelsmann è segnato. Per il predestinato,
ingaggiato a suon di milioni, non c'è un futuro immediato. E la
vicenda, dai toni melodrammatici, si svolge mentre la stagione entra
nella sua fase pulsante.
A
Monaco la storia recente insegna che un allenatore dura un anno e mezzo.
Dopo
Guardiola questo dicono i fatti.
Ancelotti
(sostituito da Heynckes), Kovac e Flick hanno conosciuto la stessa
sorte: gli è stato tolto il medio termine come orizzonte.
Motivazioni
diverse: sempre lo stesso esito.
Le
finanze del club sono sane. La gestione è esemplare. Addirittura i
conti segnano degli utili.
Ma,
per quanto riguarda la guida tecnica, all'improvviso tutto precipita.
Via Nagelsmann e dentro Thomas Tuchel, quest'ultimo esonerato a inizio stagione dal Chelsea.
I
bavaresi hanno rotto gli indugi, temendo che potesse accordarsi con
un'altra squadra.
E
sperano: l'ex Dortmund ha già accettato incarichi a stagione in
corsa, riuscendo a vincere la Champions.
Un
filosofo napoletano divenne noto per aver elaborato la “Teoria dei
corsi e dei ricorsi storici”.
Potrebbe
accadere, ma nel lungo periodo non potrebbe bastare.
Deve
vincere tutto e convincere. Altrimenti sarà l'ennesimo a saltare.
Così
vanno le cose nel mondo del calcio, è del tutto inutile fare
previsioni.
È
stato proprio un filosofo tedesco a sostenere che: “Non è il
dubbio, è la certezza che rende folli”.