CALCIO
Tre reti e un autogol
Grande serata per il bianconero Steffen che sorprende anche davanti ai microfoni
Pubblicato il 26.03.2023 09:56
di L.S.
Una serata così non l’aveva forse mai nemmeno sognata.
Tre reti con la maglia della Nazionale, anche se l’avversario non è il Brasile, è un evento da festeggiare degnamente: con un sorriso a 32 denti davanti alle telecamere e un pallone da tenere sottobraccio, da portare orgogliosamente a casa e mostrare un giorno a suo figlio nato soltanto poche settimane fa.
Per Renato Steffen il 25 marzo sarà un giorno da ricordare in eterno. Aveva lasciato il Lugano per rispondere alla convocazione della Nazionale, dopo un periodo oggettivamente complicato, fatto di prestazioni non sempre all’altezza e di un’intervista che aveva scaldato gli animi all’interno dello spogliatoio luganese.
Sapeva che l’aria della Nazionale avrebbe potuto ritemprarlo, perché nonostante in questo momento non sia ancora il giocatore che avevamo apprezzato al Basilea o in Bundesliga, avrebbe trovato conforto tra le braccia di un Yakin che lo ha sempre difeso e coccolato. Portandolo anche in Qatar, con la “scusa” di essere un giocatore duttile.
E ieri sera, senza nemmeno sforzarsi troppo, quasi per inerzia, Steffen ha spinto tre volte in porta quei palloni tremolanti nell’aria di una Bielorussia imbarazzante.
Tre gol che non si fanno comunque tutti i giorni e che non ci trovano assolutamente d’accordo con chi dice che sarebbe stato meglio se quei gol li avesse fatti un giocatore giovane, una speranza bisognosa di certezza e qualche incentivo. No, il calcio è di chi si fa trovare pronto e se poi una volta all’appuntamento ci arriva un nostro giocatore, uno che milita in una squadra ticinese, si potrebbe provare a vivere un momento di autentica felicità. Pazienza.
Detto questo, dopo la prodezza calcistica, Steffen si è fatto un piccolo autogol davanti ai microfoni della RSI e del collega Casolini.
La domanda, “ma perché a Lugano no e in Nazionale sì?”, era ovviamente attesa. La risposta un po’ meno.
Forse, dopo la discussa intervista al Cdt di qualche settimana fa, ci si aspettava un Steffen che avrebbe fatto esercizio di umiltà, prendendosi qualche responsabilità per il momento non proprio brillante in bianconero.
E invece? Invece la colpa del suo momento opaco a Lugano è di un calcio diverso da quello a cui è abituato e che la qualità dei compagni non è ovviamente la stessa che ritrova in Nazionale.
Insomma, dopo i tre gol, un autogol che si poteva evitare. Peccato.