HOCKEY
Giù il cappello davanti a Gianinazzi
Le pagelle della travagliata stagione dell'HC Lugano
Pubblicato il 27.03.2023 10:34
di Marco Maffioletti
PORTIERI
Mikko Koskinen: Un inizio di campionato strepitoso, dopo una decina di partite entra in una fase calante e si ritrova in tribuna. Torna nel finale di regular season alla grande e disputa un postseason di grandissima fattura. Ha giustificato la sua licenza straniera solamente a tratti. 4.5
Niklas Schlegel: Si ritrova relegato al ruolo di comprimario, non si dispera e quando riceve l’occasione si fa trovare pronto. Sfodera buone prestazioni e si guadagna un rinnovo triennale. Nel finale di stagione torna in panchina. 4.5
Fatton e Fadani: Senza valutazione 
DIFENSORI
Santeri Alatalo: Capace del meglio come del peggio, incappa a volte in clamorosi svarioni e qualche leggerezza di troppo. Da uno come lui ci si attende sempre qualcosa in più, nonostante il buon numero di punti. 4
Mirco Müller: Solidissimo, ci mette una pezza dove sovente non ci arrivano i suoi compagni. Usa bene il fisico e non commette quasi mai errori grossolani. Manca forse un pizzico di coraggio a volte in fase offensiva. 5
Calle Andersson: Frenato da un infortunio dopo un ottimo inizio, dà un valido contributo sia in fase offensiva che difensiva. A Berna incappava spesso in disattenzioni e rischiava troppo, a Lugano da questo punto di vista è stato più disciplinato. 4.5
Samuel Guerra: Un inizio pieno di difficoltà, con il cambio di allenatore a poco a poco sale in cattedra e gli ultimi mesi di campionato sfodera il meglio di sé diventando dominante. 4.75
Elia Riva: Una stagione difficile per il figlio d’arte, l’auspicato salto di qualità non è ancora avvenuto, diversi i blackout, nel complesso non ha portato molta stabilità. A Zugo dovrà decisamente alzare il livello se vorrà un posto da titolare. 3.5
Oliwer Kaski: Doveva essere il nuovo leader della difesa, il finlandese invece si rivela un flop clamoroso e il matrimonio s’interrompe anzitempo. Sembra un pesce fuor d’acqua e non dà nessun tipo d’impulso. 2.5
Bernd Wolf: L’austriaco fa il suo dovere con abnegazione ed è un soldato prezioso. Non un fuoriclasse, ma il classico usato sicuro. Conosce i suoi limiti e non s’inventa giocate che non sono nelle sue corde. 4
Lukas Klok: Arriva a stagione in corso, il ceco si fa apprezzare per le sue peculiarità difensive e dà pure una mano in fase di attacco segnando qualche gol pesante. Un ottimo innesto. 5
I giovani Villa, Ugazzi e Näser: Troppo poco schierati per essere valutati.
ATTACCANTI
Marco Müller: Uno dei veri leader di questa squadra, qualità e quantità al servizio del team, un guerriero, dimostra di essere un elemento completo. Grande lucidità dentro e fuori dal ghiaccio. 5.25
Markus Granlund: Una delle attrazioni della Cornèr Arena , disputa un campionato ad altissimi contenuti, Il finlandese è un punto cardine e un giocatore imprescindibile per questo Lugano. 5.25
Marco Zanetti: La vera sorpresa. L’italiano conquista tutti con il suo coraggio e la sua velocità e non ha paura di nessuno. Una delle note più positive della stagione, è da elementi come lui che si deve ripartire. 5.25
Raphael Herburger: Parte in sordina e non va oltre un ruolo anonimo, nel finale di stagione alza il livello e sfodera il meglio dimostrando di poter ancora essere utile alla causa. 4.25
Giovanni Morini: Il solito lottatore indomito, uno che non si arrende mai, è ormai un punto fermo dei bianconeri. Finalmente riesce a disputare un intero campionato senza guai fisici. 4.5
Calvin Thürkauf: Una regular season sottotono, il miglior Thürkauf non si è praticamente mai visto. Nel postseason, a immagine della squadra, migliora le sue prestazioni, ma da lui è lecito aspettarsi di più. 3.75
Daniel Carr: Tanti guai fisici, mesi travagliati, un lento ritorno alla ricerca delle sensazioni migliori, ritrovate infine nella serie contro il Ginevra. 4.25
Troy Josephs: I suoi limiti sono noti, ci mette comunque l’anima e dà il suo apporto. Se si vuole fare un salto di qualità è però innegabile, ci vogliono stranieri con maggiore potenziale. 4
Kris Bennett: Doveva essere semplicemente lo straniero di scorta, ma si rivela una grande scoperta, uno dei migliori per quanto riguarda il rapporto qualità-prezzo. 5.25
Jeremi Gerber: L’ex Berna ricopre un ruolo marginale e ha un impatto poco tangibile, ma le condizioni per un giovane appena giunto non erano ottimali. 3.75
Stéphane Patry: Riceve poco spazio in un contesto non evidente, vale in fondo lo stesso discorso di Gerber. 3.75
Brett Connolly: Va a intermittenza, passa in un istante dall’essere abulico a decisivo e viceversa. Non un grande pattinatore, ma ha un tiro micidiale. Ha buoni numeri, ma aiuta troppo poco nell’economia del gioco. Nel finale viene fermato da una pubalgia. 4.25
Yves Stoffel: Poco considerato, pesa quel suo clamoroso errore in zona neutra compiuto a Rapperswil. Non ha fatto nessun passo in avanti. 3.25
Mark Arcobello: Una delusione su tutta la linea. Il capitano non è all’altezza della sua fama e della sua classe. Parte malissimo, verso metà stagione riesce ad aumentare un pochino il giro del motore, ma è un fuoco di paglia. 3
Julian Walker: Out per quasi l’intera regular season, in barba agli acciacchi e all’età dimostra nel postseason di essere un vero animale da playoff, un vero indomito guerriero e un esempio per i giovani. 5
Luca Fazzini: Segna un po’ meno del solito, ma a livello difensivo fa un piccolo step in avanti. Dà tuttora l’impressione di avere un potenziale ancora inespresso e ci si attende sempre di più dal numero 17. 4.25
Loic Vedova: Senza lode e senza infamia. Una statistica di -8, considerato il suo ruolo, lo priva della sufficienza. 3.5
Bedolla, Werder e Cortiana: Troppo poco schierati per essere valutati.
Chris McSorley: Arrivato come il salvatore della patria, è un floppone clamoroso. La sua gestione è semplicemente catastrofica. 2
Luca Gianinazzi: A 29 anni viene catapultato al timone di una nave in burrasca. Compie un lavoro incredibile, tra alti e bassi raggiunge il postseason. Trasmette grande calma e lucidità anche nei momenti più difficili, fa “rinascere” diversi giocatori. Giù il cappello. 5.5
(Foto Zocchetti)