IL LUGANOLOGO
Una stagione insufficiente, un futuro da (ri)scrivere
Promossi e bocciati, chi resta e chi parte: il nuovo Lugano è pronto a ripartire
Pubblicato il 28.03.2023 08:37
di Doriano Baserga
Qualche ora di riflessione per assorbire la botta e capire che è veramente finita.
Meglio pensarci bene prima di buttare giù questi pensieri finali.
La stagione va agli archivi e la delusione e la tristezza, come ha detto anche Gianinazzi, sono sentimenti difficili da smaltire. Ci vorrà qualche giorno e poi, come sempre nella vita, si guarderà avanti. Si faranno nuovi progetti, con la speranza che prima o poi si possa tornare a gioire e festeggiare qualcosa di grande.
Adesso però è il tempo dei bilanci, dei promossi e bocciati, di chi resta e di chi parte.
I bianconeri, ormai lo si sa da tempo, ripartiranno da Luca Gianinazzi, un giovane allenatore gettato nella mischia nel mese di ottobre, quando la dirigenza decise di separarsi da McSorley. Una scelta coraggiosa, che alla fine, nonostante qualche perplessità, ha funzionato.
Era difficile pretendere di più dal Giana, che ha comunque portato la squadra nei playoff ed è uscito a testa alta nei quarti di finali contro la vincente della Regular Season.
La colpa, se la stagione è stata decisamente sotto le aspettative, non è certo sua. Sì, la stagione del Lugano, a scanso di equivoci, è stata insufficiente, nonostante i playoff abbiano permesso di far riavvicinare il pubblico. Non si possono infatti dimenticare le sofferenze di una Regular Season che ha regalato più dolori che gioie.
Ci si aspettava di più, questo è evidente. Difficile assegnare le colpe? Chi ha sbagliato? Ma soprattutto, si poteva fare qualcosa di diverso?
Hanno sbagliato in tanto e ovviamente sì, si poteva fare meglio. Ma adesso, ricercare la genesi del male, è un esercizio molto complicato. Forse troppo.
C’è un po’ di tutto nella travagliata stagione bianconera, a partire dagli stranieri, che non hanno reso come ci si aspettava. Il simbolo di questo fallimento è senza dubbio Arcobello, un capitano che ha ancora due anni di contratto ma il cui futuro è tremendamente incerto.
Lo avevo già detto in tempi non sospetti, per me la C sul petto dovrebbe andare a Morini, vero simbolo del nuovo corso bianconero. Capiterà l’anno prossimo? Vedremo.
Assolti Granlund, Carr (che ha recuperato dopo la commozione cerebrale) e Koskinen, spiace che Bennett probabilmente lascerà Lugano per accasarsi in Germania. Inevitabile invece la partenza di Josephs, mentre Klok sta discutendo il rinnovo.
Si dovrebbe ripartire con sette stranieri, anche perché la stagione appena conclusa ha dimostrato come ce ne sia ampiamente bisogno.
Sul fronte svizzero, la grande rivelazione è stata sicuramente (anche se di passaporto italiano) il giovane Zanetti, a cui speriamo venga rinnovato al più presto il contratto con conseguente adeguamento. Dovrebbe restare un anno anche Walker, mentre è da considerare strepitoso il finale di campionato di Guerra, finalmente grande trascinatore.
Detto dei singoli, due parole sulla dirigenza. Vicky Mantegazza ha mostrato finalmente un sorriso orgoglioso, dopo l’eliminazione: certo, le attese erano altre, ma quegli applausi del pubblico le hanno scaldato il cuore.
Si fida di Gianinazzi, ne ha sempre parlato bene: speriamo che ci abbia visto giusto.
Per Hnat Domenichelli ci sarà vece inancora tanto da lavorare: ha puntato su Gianinazzi e per il momento sembra averci azzeccato. Assieme al coach dovrà allestire una squadra che il prossimo anno proverà a riscattarsi.
Lo sa lui anche lui che questa è forse la sua ultima chance.