CALCIO
"La Prima Lega è la locomotiva"
Caggiano crede che ci sia poca attenzione verso questa categoria
Pubblicato il 28.03.2023 08:49
di Enrico Lafranchi
Antonio Caggiano prende spunto dall’intervista rilasciataci dal presidente della Federazione Ticinese di Calcio Fulvio Biancardi (nella quale abbiamo parlato del Locarno che milita in Seconda Lega ma non del Paradiso) per dire che la FTC dovrebbe uscire dal suo “guscio” e fare qualcosina in più nello “sponsorizzare” la Prima Lega (dove giocano tre nostre squadre e presto ce ne sarà una quarta, il Mendrisio del bravo Amedeo Stefani, nettamente in testa al Gruppo 4 di Seconda Interregionale). Prima Lega che da noi non beneficia per la verità di un grande supporto (per come è seguita). La Federazione secondo il presidente del Paradiso svolge un lavoro ottimale a livello regionale, ma per quanto riguarda questa categoria fa orecchie da mercante. Nella Svizzera interna la situazione è diversa: “D’accordo che il loro bacino è più esteso, c’è però anche una maggiore attenzione, molta più passione: le squadre sono seguite ed anche aiutate dalle rispettive Federazioni regionali. Da noi questo non succede – precisa Caggiano”. Ma è anche vero che in Ticino di giovani in PL ne giocano pochi, fa eccezione il Taverne la cui “linea verde” applicata da anni dal presidente Carlo Burà è frutto di convinzione sincera e saggia politica.
Caggiano, il presidente Biancardi sbaglia dicendo che oggi i nostri giovani sono meno attratti dal calcio?
“Penso di sì, per me il calcio resta il gioco più amato anche alle nostre latitudini. Non vedo quali potrebbero essere gli sport concorrenziali, un pallone è sempre un pallone… Per dirne una il nostro Raggruppamento è in continua crescita, siamo arrivati a oltre 300 ragazzi. E ogni anno se ne aggiunge una decina. Dunque non è questo il punto”.
Qual è? 
“Non ci sono più giocatori che continuano negli Attivi per il semplice fatto che non ci sono sbocchi”.
Quindi? 
“Dobbiamo arrivare con tutte le forze a gestire la Prima Lega Classic con i nostri giovani in quanto permette ai ragazzi usciti dal calcio d’élite o da altre società di rimanere attaccati al calcio che conta. Diversamente andrebbero a giocare in Seconda o Terza Lega”.
A chi è lanciato il suo S.O.S?
“Alla FTC. Deve aiutarci, è un suo diritto anzi un suo dovere venirci incontro visto che parliamo di giocatori ticinesi. Sarebbe opportuno creare un “tavolo di lavoro” con tutte le società di Prima Lega e magari anche di Seconda Interregionale per capire i problemi che ci assalgono e nel contempo aiutarci a cercare delle soluzioni per avvicinare questi ragazzi”.
È un “problema” ticinese? 
“Sicuramente. La collaborazione di là dal Gottardo è mirata, entrano in gioco non solo le Under delle prime squadre ma anche i settori giovanili di tante altre compagini di quartiere”.
Che cosa non le è piaciuto dell’intervista?
“Avete parlato di Lugano, Bellinzona, Chiasso e Locarno… Ma non della “locomotiva” trainante del nostro calcio che è la Prima Lega. È il nostro “progetto” che bisogna spingere, la Prima Lega costa mezzo milione di franchi all’anno!”.
Biancardi ha fatto capire che non è semplice mettere “voce” a Berna: 
“Non mi sorprende. I Regolamenti che fino a un mese fa esistevano solo in tedesco e in francese, è grazie a una mozione del FC Paradiso se sono stati tradotti in italiano”.
Mercoledì ospitate il Tuggen, squadra “rognosa” è dire poco:
“Quella svittese è la squadra più forte del campionato, l’ho sempre detto e lo ribadisco. Ho però l’impressione che il Tuggen non voglia salire in Promotion League (da dove è stato retrocesso nella stagione 2016/17, ndr) pur disponendo di una bella infrastruttura con tanto di tribuna”.
La vedremo mai (la tribuna) al Pian Scairolo? 
“Meglio non parlarne. Preferisco dare rilievo al Comune di Paradiso che è stato lungimirante nella realizzazione dei nuovi spogliatoi, molto accoglienti e adatti a una squadra importante come la nostra. I giocatori sono felicissimi!”.
I tifosi per contro sono arrabbiati:
“È la pochezza della politica. Di poche persone per fortuna, ne va però di mezzo l’intera comunità”. 
Nel mondo del calcio progredisce tutto: la tecnica, la tattica, la tecnologia… Noi siamo speranzosi che il Comune di Collina d’Oro troverà presto un’intesa equa permettendo ad Antonio Caggiano di realizzare la tribuna dei suoi ambiziosi sogni.