I rigori non saranno mai più come prima.
L'eterna sfida tra attaccanti e portieri sui calci di rigore assegna un punto importante a favore dei primi. Perché?
Semplice: dal prossimo 1. luglio cambierà il regolamento e l'arbitro avrà un'arma in più per far rispettare il fairplay.
Ricordate le provocazioni (che qualcuno ha chiamato scorrettezze o addirittura buffonate) del portiere dell’Argentina Dibu Martinez durante il Mondiale? Ecco, in futuro non le vedremo più. La sfilza di biechi trucchetti, decisamente oltre la soglia della sportività, messi in atto in quel frangente da Martinez hanno indotto l'IFAB – ovvero l'unico ente deputato a cambiare le regole del gioco del calcio – a proibirli in maniera totale, racchiudendo simili comportamenti in una sola parola, ossia "unfair” (ovvero "scorretti”). Da adesso il portiere, sul rigore, dovrà essere davvero un esempio di correttezza: non potrà toccare i pali, la traversa o la rete, né andare sul dischetto per distrarre il tiratore o chiedere ripetutamente di controllare il posizionamento del pallone. E nemmeno urlare qualcosa al rigorista mentre sta per calciare, prendersi il pallone e portarselo in giro prima di fingere di consegnarlo al tiratore gettandolo invece via, andare sul dischetto per irridere o minacciare chi sta per battere.
Un campionario di trucchi su cui molti arbitri finora chiudevano gli occhi, cosa che col cambiamento introdotto nel dettato della Regola 14 al Comma 1 non sarà più possibile.
Il nuovo regolamente sui calci di rigore recita così:"Si chiarisce che il portiere non deve comportarsi in maniera che non mostri rispetto per il gioco e per l'avversario, cioè distraendo ingiustamente il calciatore".
Qualora gli arbitri applichino pienamente tutto ciò, il tempo delle pagliacciate sui rigori – che peraltro hanno fatto la storia del calcio, basti ricordare i balletti di Grobbelaar e Dudek nelle finali di Coppa dei Campioni/Champions contro Roma e Milan– sembra davvero finito.
L'eterna sfida tra attaccanti e portieri sui calci di rigore assegna un punto importante a favore dei primi. Perché?
Semplice: dal prossimo 1. luglio cambierà il regolamento e l'arbitro avrà un'arma in più per far rispettare il fairplay.
Ricordate le provocazioni (che qualcuno ha chiamato scorrettezze o addirittura buffonate) del portiere dell’Argentina Dibu Martinez durante il Mondiale? Ecco, in futuro non le vedremo più. La sfilza di biechi trucchetti, decisamente oltre la soglia della sportività, messi in atto in quel frangente da Martinez hanno indotto l'IFAB – ovvero l'unico ente deputato a cambiare le regole del gioco del calcio – a proibirli in maniera totale, racchiudendo simili comportamenti in una sola parola, ossia "unfair” (ovvero "scorretti”). Da adesso il portiere, sul rigore, dovrà essere davvero un esempio di correttezza: non potrà toccare i pali, la traversa o la rete, né andare sul dischetto per distrarre il tiratore o chiedere ripetutamente di controllare il posizionamento del pallone. E nemmeno urlare qualcosa al rigorista mentre sta per calciare, prendersi il pallone e portarselo in giro prima di fingere di consegnarlo al tiratore gettandolo invece via, andare sul dischetto per irridere o minacciare chi sta per battere.
Un campionario di trucchi su cui molti arbitri finora chiudevano gli occhi, cosa che col cambiamento introdotto nel dettato della Regola 14 al Comma 1 non sarà più possibile.
Il nuovo regolamente sui calci di rigore recita così:"Si chiarisce che il portiere non deve comportarsi in maniera che non mostri rispetto per il gioco e per l'avversario, cioè distraendo ingiustamente il calciatore".
Qualora gli arbitri applichino pienamente tutto ciò, il tempo delle pagliacciate sui rigori – che peraltro hanno fatto la storia del calcio, basti ricordare i balletti di Grobbelaar e Dudek nelle finali di Coppa dei Campioni/Champions contro Roma e Milan– sembra davvero finito.