Ciclismo
Le confessioni di Johan Museeuw
L'ex ciclista belga ricorda il suo dramma sportivo ma non solo
Pubblicato il 30.03.2023 06:29
di Red.
Il ciclismo ha ormai raggiunto una popolarità planetaria. Sta vivendo un grande momento. Ma rimane una disciplina su cui aleggiano tanti sospetti. E il passato riemerge a ondate. Si parla dell'uso di sostanze illecite: il doping.
Johan Museeuw è stato uno dei grandi del ciclismo belga. La sua carriera è durata ben 17 stagioni. Il suo albo d'oro ne fa uno dei corridori più vincenti nel periodo fine anni Novanta inizio nuovo secolo. Tra i suoi successi: Campionato del mondo su strada a Lugano nel 1996; tre Parigi-Roubaix; tre Giri delle Fiandre.
Museeuw fu coinvolto in un'indagine giudiziaria e subì una condanna di 10 mesi. Nel 2007 confessò pubblicamente di aver fatto uso di sostanze dopanti nella stagione 2003, la sua penultima.
Ha rilasciato, recentemente, un'intervista al periodico “Humo”.
Dopo la sua confessione: “Nelle ore successive ero nella mia automobile, parcheggiata di fianco a un canale e mi dicevo 'Ne ho abbastanza, ora mi butto'. Una voce dentro di me però mi diceva di non farlo e le ho dato retta”.
Continua: “Quello rimane il capitolo più duro della mia vita. Una volta confessato, mi sono sentito sul fondo della buca. Ero disorientato, ma quello era il prezzo da pagare. Non potevo più nascondere quei segreti. Sono stato il primo della mia generazione a parlare”.
Aggiunge: “Anche nei momenti più difficili è stata comunque la bicicletta a salvarmi. Mi sono sentito solo e depresso. Per quattro anni sono andato alla ricerca di me stesso. Ora ne sono venuto fuori, e mi sento più forte”.
La provocazione: “Questo sport deve smetterla di guardare al passato. Inoltre, Armstrong non è più il benvenuto al Tour de France mentre Virenque è ancora nell'albo d'oro con i suoi podi. Qual è la differenza fra i due”.