CALCIO
"Usciamo dal periodo di magra"
Alexander Muci, vice di Joël Kiassumbua, vede il Bellinzona in chiara ripresa
Pubblicato il 30.03.2023 14:09
di Enrico Lafranchi
È giunto il momento di cambiare marcia in casa ACB. I giocatori in questi giorni stanno apprendendo nuove esercitazioni sotto gli occhi di Pablo e Pablito, interessati a scoprire i metodi di Fernando Cocimano. Il fischio d’inizio di Thun-Bellinzona è previsto alle 20.15 di venerdì, giorno in cui sarà intrapresa la trasferta. La squadra si sta preparando meticolosamente alla partita che si giocherà sul sintetico (si allena sull’artificiale del campo B). Pablo sembra sereno, è pronto ad affrontare le regole del gioco. Uno stress da lotta per la salvezza, non già da vertice come aveva immaginato fino a un paio di mesi fa. Il Bellinzona era partito per la promozione in Super League, un obiettivo dichiarato. Ma qualcosa nei meccanismi di una squadra che dispone di un organico di prima qualità si è inceppato. Vediamo come Alexander Muci, portiere di sicuro valore con davanti a sé una carriera ricca di promesse, vede la squadra dalla panchina. Premesso che “Alex” ha giocato l’amichevole con il Lucerna, se di amichevole si può parlare visto che l’arbitro ha decretato due espulsioni (4 giornate per Romero e Simani!).
Alex, come è andata? 
“Ho giocato per 80 minuti, il primo tempo (0-0) è stato molto buono. Siamo stati alla pari di una squadra che si è allineata con quasi tutti i titolari”.
Nel secondo tempo avete incassato 5 gol: cosa è successo?
“C’è stata una piccola rissa sul campo con due espulsioni, una per parte. Io ero lontano, non ho visto bene come è andata. Giocando in 10 contro 10 sono cambiati un po’ gli equilibri. A mio avviso si sono comunque viste cose positive: in 11 contro 11 abbiamo fatto una prestazione solida dimostrando di essere al livello di una squadra di Super League. Il risultato di 5-0 è da ritenere pesante per quello che è stata in realtà la partita.”.
Considerando i carichi di lavoro cui siete stati sottoposti a Veronello, è stato utile andare a giocare alla Swissporarena? 
“Quando in campionato subentrano delle pause (nel caso specifico a causa dei due impegni della Nazionale con Bielorussia e Israele, ndr) ci può stare di lavorare di più. La partita con il Lucerna, che oltretutto sta andando bene, è stata di ottimo livello anche se per noi nella ripresa è stato più difficile riproporre il nuovo gioco che stiamo provando a fare”.
Che aria tira all’interno dello spogliatoio? 
“A livello di gruppo, mi preme dirlo, c’è sempre stato sin dall’inizio un grande affiatamento tra di noi. Chiaro che siamo coscienti della situazione difficile, in fatto di punti siamo in un periodo di magra”.
Sei fiducioso?
“A me piace vedere il lato positivo. La prestazione con il Neuchâtel non è da buttare, l’amichevole di Lucerna ci ha dato coraggio. Si è vista una squadra che gioca, un buon auspicio per ripartire bene da Thun”.
Come vivi il calcio da “numero 2”? 
“Indipendentemente dal fatto di giocare o stare in panchina mi alleno come se fosse il mio momento. È il mio “mestiere”, sono anch’io sempre con la testa nelle partite”.
Qual è la ‘forza’ del secondo portiere? 
“Farsi sempre trovare pronto. È un ruolo importante, mi è successo due volte di fila di entrare a partita in corso (Alexander ne ha disputate tre da titolare, ndr). È ancora più difficile arrivare in campo dalla panchina, puoi anche trovare un clima particolare”.
Sei contento di questo tuo ruolo? 
“Chiaramente da giovani atleti si è molto ambiziosi, siamo portati a mostrare in campo quanto si vale. Debuttare in Challenge per me è stato uno step up fantastico, fino all’anno scorso giocavo in Prima Lega con la Under 21 del Lugano. Praticamente ho saltato una categoria. Sì, sono contento anche se devo migliorare ancora in tante cose. Penso però di già cavarmela bene”.
Kiassumbua è un buon “maestro”? 
“Hai detto bene, sto imparando tanto da lui. Joël mi è stato molto vicino anche quando ho dovuto giocare in sua assenza. Questa è una gran bella cosa, lui ha molta più esperienza di me. Indipendentemente dal mio ruolo di adesso, fungere da suo vice per me è un ottimo percorso di crescita. Ho anche la fortuna di avere in Lorenzo Colombo (affermatosi allenatore di portieri giovani in Italia, poi a Chiasso, ndr) un preparatore eccellente”.