TIMEOUT
Il passato non ha insegnato nulla
La SAM perde la finale di Coppa Svizzera: anche l'allenatore non è esente da critiche
Pubblicato il 01.04.2023 19:21
di Renato Carettoni
Sembrava la volta buona e c’erano tutti i presupposti per portare a casa un trofeo importante, di quelli che contano e che fanno la storia. Ma purtroppo per i massagnesi i fallimenti precedenti non hanno insegnato nulla.. Questa finale contro un Friburgo oggettivamente battibile era stata preceduta dalla sconfitta ingiustificabile e grave contro il Ginevra dopo avere condotto di 27 punti e dall’allontanamento dal club di Roberto Kovac e susseguente polemica alimentata dall’intervista al CdT dove il ragazzo ha semplicemente in modo molto diretto detto quello che pensa e che pensano tutti.
Al di là di questo, in uno sport dove si gioca in cinque toglierne uno forte da un team e inserirlo nell’altro, risulta decisivo. Nel basket più che in altri sport la figura del coach, malgrado agenti, procuratori e faccendieri vari, ha ancora un valore e un’importanza: Massagno ha costruito un roster sulla carta imbattibile in Svizzera, con due giocatori di valore assoluto per ruolo ma con un allenatore che non ha sempre dimostrato di saperli allenare e gestire in partita, all’immagine dell’assenza di un gioco di squadra e di una fase difensiva decente soprattutto nei momenti decisivi delle partite. Il Friburgo lo ha avuto, il Massagno no.
È una storia che si ripete da diversi anni e se si può muovere una critica al club è proprio questa, e in questi ultimi due anni nemmeno possono consolarsi con il lavoro e i successi di un movimento giovanile che ha fatto la storia del club con una qualità di lavoro riconosciuta a livello nazionale da molti anni.
La stagione non è finita e può venire salvata vincendo un campionato dove sono in testa e con la prospettiva di disputare tutti i playoff con il favore del campo. Certo che ora sarà molto più difficile, perchè il Friburgo ha preso fiducia e ci crede, mentre il successo in Coppa della Lega di un mese fa sembra un lontano ricordo.
Analisi impietosa? Piuttosto realistica! Intanto rendiamo onore e merito a un Friburgo in cui i ticinesi Roberto Kovac e Yuri Solcà hanno dato un contributo importante. Bravi!