CALCIO
Una partita per cuori forti
Nonostante le assenze il Lugano non parte battuto domani a Ginevra
Pubblicato il 04.04.2023 13:50
di Silvano Pulga
In qualche modo, la situazione è simile a quella della semifinale della passata stagione ma con dinamiche opposte. Il Lugano è un po' come il Lucerna alla vigilia della sfida di Cornaredo: arriva in trasferta da detentrice del titolo, contro una compagine che sta per chiudere un ciclo (Geiger, come sappiamo, è in partenza, e non sarà probabilmente il solo a chiudere l'esperienza in riva al Lemano) e che, pur avendo fatto bene nelle ultime stagioni, aspetta da troppo tempo di vincere un trofeo.
Le due squadre, come sappiamo, vengono da due risultati diversi in campionato: il Servette ha allungato in classifica, avendo superato in casa nientemeno che la capolista Young Boys (anche grazie a un pizzico di buona sorte, va detto), mentre i ticinesi sono usciti dal Letzigrund, sponda GCZ, con tanti complimenti, ma senza punti. Entrambe, però, nello scontro diretto in Ticino poche settimane fa, avevano dimostrato di essere in grande forma, fermo restando che, come sottolineato da Mattia Croci Torti, nella conferenza stampa pregara, le partite di Coppa sono diverse da quelle di campionato.
Sicuramente vedremo una partita aperta, non fosse altro perché il pareggio, domani sera, non è un risultato contemplato. Geiger è un allenatore che sa disporre le squadre in campo, che non ha problemi a cambiare disposizione tattica nel corso della gara, adattandosi alla situazione. Il Servette è una squadra che sa palleggiare, con tanta qualità individuale. Il Lugano recupererà Bottani, giocatore di grande importanza quando c'è da inventare l'azione d'attacco. Come ha detto il mister bianconero, bisognerà comunque, per prima cosa, ostacolare i granata, impedendo loro di impostare in modo lineare le trame di gioco offensive. Ci aspettiamo, quindi, un Lugano attendista, almeno nella prima fase dove, presumibilmente, saranno i padroni di casa, spinti anche dal pubblico, a cercare di prendere in mano le redini dell'incontro.
Probabilmente, proprio per questo motivo, il Servette sarà sotto pressione: e qua conterà molto l'aspetto mentale. Sembra proprio di rivivere la semifinale dello scorso anno, con i ginevrini a fare la parte dei ticinesi: il Crus ha ricordato di quali fossero le aspettative della vigilia, in riva al Ceresio, e di cogliere sensazioni simili nell'ambiente in casa granata, dove la Coppa non arriva dal 2001, e dove le vicissitudini, in questi ultimi lustri, sono state tante, compresa una retrocessione in Promotion League, come sappiamo. Tuttavia, per la sua squadra, essere in qualche modo liberata dal pronostico potrebbe essere un'arma in più, fermo restando che, nonostante le assenze di peso (Mai, Belhadj e Mahou), il Lugano ha i numeri per guadagnarsi il biglietto per la finale di Berna.
Abbiamo provato a stuzzicare il Crus proprio sull'aspetto delle similitudini, che evocavamo sopra: un Lugano campione in carica come il Lucerna, in trasferta, e non proprio con i favori del pronostico. Certo, ci potrebbe anche stare: però, come fatto presente dal tecnico di Vacallo, le cose non stanno proprio così. Quando decidi, in anticipo, di esonerare a fine stagione una guida che dalla panchina ti ha portato in semifinale di Coppa, che si trova al secondo posto in classifica dopo aver battuto una capolista che gioca un altro sport, vuol dire, forse, che nell'ambiente gira un'aria particolare. Che non era, sicuramente, quella che si respirava a Cornaredo, dentro e fuori dallo spogliatoio. Ecco, la chiave, come detto dall'allenatore ticinese, sarà la paura. Quella che il Lugano non avrà dei padroni di casa domani sera, scendendo in campo, e quella che potrebbe iniziare a farsi strada nella testa degli avversari, se ci fossero degli intoppi rispetto al piano di gioco da loro previsto.
Al di là delle assenze, che abbiamo citato sopra, conterà molto chi sarà in campo: nel Servette giocherà Mbabu, assente a Cornaredo, che sarà in grado di dare una grossa spinta sulla fascia di competenza. Bisognerà limitarne l'azione, fermo restando che, in passato, i ginevrini hanno palesato qualche difficoltà in fase realizzativa. Riguardo ai ticinesi, Celar è in un ottimo periodo, e la retroguardia, con Doumbia a fare il terzino, ha trovato un proprio equilibrio. Conteranno molto, a nostro parere, la voglia di Steffen e la forma di Bottani, apparso comunque motivato nella conferenza stampa prepartita.
In definitiva, nulla di nuovo rispetto a ciò che avevamo scritto domenica, dopo aver commentato la partita di Zurigo: comunque vada, sarà roba per cuori forti, come tutte le partite dove il pareggio non è contemplato. In fondo, è il fascino della Coppa, quello che porterà anche decine di migliaia di persone al St Jakob di Basilea per l'altra semifinale tra i rossoblù padroni di casa e lo Young Boys, deciso a replicare la vittoria di qualche settimana fa, e a tentare la doppietta Campionato-Coppa. A Ginevra erano apparsi soddisfatti del sorteggio, dopo i quarti: molti, sui social, stanno ragionando sulla finale, sull'ambiente che li attende, cose così. L'intenzione dei ticinesi sarà farli ricredere: e, a giudicare da quanto detto da Mattia Croci Torti, domani sera, sul bus bianconero, parcheggiato a Lancy, nel perimetro dello stadio, prima della partita, non rimarrà nessuno.