CALCIO
Il Crus la preparava da settimane
Contro il Servette giocherà il "vero" Lugano, nonostante qualche assenza
Pubblicato il 05.04.2023 09:23
di L.S.
La sconfitta contro il Grasshoppers non ha incrinato le certezze bianconere, o perlomeno quelle del suo allenatore.
Mattia Croci-Torti stava già preparando meticolosamente la sfida con il Servette già da un paio di settimane. Al netto degli infortuni di Mahou, Mai e Belhadj, che ovviamente tolgono al tecnico momò qualche alternativa.
Ecco perciò spiegate le scelte di Doumbia in difesa domenica al Letzigrund (per risparmiare energie per questa semifinale che dovrà disputare a centrocampo) e di Aliseda soltanto nei minuti finali (dovrà fare un grande lavoro sulla fascia di Mbabu). Senza dimenticare Bottani, che contro le cavallette aveva giocato qualche minuto, forse per fargli capire che contro il Servette, sebbene partirà dalla panchina, potrebbe comunque risultare decisivo.
Insomma, la testa del Crus da tempo era rivolta a questa partita. Inevitabile pagarne dazio in Super League. Anche se poi, a guardare bene, contro il Grasshoppers la sconfitta è stata assolutamente immeritata.
Capitolo portieri: non verrà affrettato il recupero di Saipi. Significa che Osigwe, che in queste ultime partite si è disimpegnato piuttosto bene, gode della fiducia di tutti. Meglio così. 
Insomma, il Lugano è pronto e sa che per andare ancora in finale dovrà fare una grande partita. Il passato però ci ha detto che questa squadra non tradisce nei momenti decisivi. Vedremo se sarà ancora così.
E il Servette? I ginevrini saranno piuttosto diversi rispetto alla squadra che giocò a Cornaredo un paio di settimane or sono. Il rientro di Mbabu è importante, anche perché stiamo parlando di un giocatore che sulla fascia in Svizzera non ha forse rivali. Non tanto per qualità, ma sicuramente per intensità e ritmo.
Geiger recupererà anche Clichy, un elemento che dopo aver lavorato per anni con Guardiola, sa come si giocano questo tipo di partite. Insomma, un’esperienza che può fare la differenza.
Il vero segreto dei ginevrini in questi anni è stata la loro capacità di costruire una squadra mattone dopo mattone, senza stravolgere la rosa. Stevanovic e Cognat sono l'emblema di un gruppo che è cresciuto con il tempo, mentre Bedia è il vero nome nuovo di questo ultimo scorcio di campionato. A lungo assente nel girone di andata per un infortunio a un piede, l’ivoriano in questo 2023 ha segnato sei gol in 13 partite diventando il faro della manovra offensiva ginevrina.
In uno stadio che sarà ben affollato e con una tifoseria casalinga che attende un risultato che non arriva da una vita, l’ambiente questa sera rischia di essere piuttosto infuocato.
Bisognerà controllare i nervi, non sbilanciarsi troppo e ragionare su ogni pallone.
Poi, come ha sempre detto il Crus, ci sarà l’occasione per approfittare degli spazi che prima o poi i padroni di casa concederanno.
Insomma, pazienza e sangue freddo e poi, forse, si potrà festeggiare un'altra finale.