Che partita! Mai visto un
Bellinzona correre e lottare così. Sino al 51° minuto, tanto è durato il
secondo tempo di una partita che ha visto i granata mettere sotto per la
seconda volta il Losanna. Con l’identico punteggio dell’andata, 1-0 questa
volta timbrato da Souza (la sua gioia nella foto Putzu). Rete maturata su calcio piazzato al minuto 25. Un
vantaggio che i granata hanno difeso alla grande sino al triplice fischio
finale di Odiet che ha chiuso entrambi gli occhi sul rigore compiuto su Samba.
Ma si sa che di arbitri imparziali quest’anno se ne sono visti ben pochi a
dirigere la squadra di Pablo Bentancur. Soprattutto al Comunale dove il
pubblico è tornato a tifare calorosamente i giocatori (a dispetto di due
striscioni che si sarebbero dovuti togliere). Arbitraggio a parte, si doveva comunque
andare a riposo almeno sul 2-0 vista la palla-gol che Tosetti ha fornito alla
mezzora su un piatto d’argento a Dixon che non è però stato capace di sfruttarla.
È stata durissima, i vodesi nel secondo tempo hanno tentato il tutto per tutto,
con le buone e anche con le cattive: Chacon, polmoni d’acciaio (miglior uomo in
campo), ha subìto una mezza dozzina di falli, due nel giro di neanche un
minuto. Troppo pochi secondo il giurassiano (!) Odiet per estrarre un
cartellino giallo. Ne ha però sortiti ben 5 contro i granata (solo il romando
Husic è stato ammonito all’84’). Incredibile questa parzialità di arbitraggio! E
che dire della loro panchina? Ludovic Magnin, preso di mira dai tifosi della
tribuna (occupata in ogni ordine di posti, sono stati annunciati 1311
spettatori, un po’ pochi a dire il vero se consideriamo l’importanza della gara
e il calibro dell’avversario), si è lamentato con il quarto uomo (Dedukic)
durante tutta la contesa. E alla fine nell’atrio-spogliatoi ha fatto la voce
grossa con gli “uomini in giallo”. Motivo? Secondo il mister, fischiatissimo
per il suo passato da giocatore col Lugano, nella ripresa sono spariti da bordo
campo i ragazzini che si adoperano a raccogliere i palloni che escono dal
campo… Da non credere!
Torniamo alla partita. Detto
di Chacon, che ha vissuto una super serata (l’ultima volta che è stato
abbattuto, restavano da giocare 24 minuti, è stato costretto a uscire dal
campo, il suo posto l’ha preso l’invisibile Ocampo), in grande spolvero Souza
(magistrale la sua punizione), eccellente Tosetti che ha dato un grande aiuto
al centrocampo e in attacco. Perfetti i cambi effettuati da Cocimano con
Centinaro, ripresosi dal lungo infortunio, al posto di Behrami (in difficoltà
sulla fascia) e Cortelezzi che ha sostituito Samba, sempre alla ricerca del
guizzo vincente (gliene è riuscito solo uno in occasione del calcio di rigore che
gli è stato negato). Mihajlovic è piaciuto molto di più in difesa (quando è
uscito Behrami), bene gli altri, seppure qualcuno (Dixon in particolare nonché
il già citato Behrami) con riserva.
Ha indubbiamente colpito il
cambio di marcia di una compagine che sembrava in affanno al punto da
ripiegarsi totalmente in difesa quelle poche volte che era venuta a trovarsi in
vantaggio (vedi con lo Xamax). È risaputo che Cocimano predilige un calcio
offensivo. Seppure coperta in difesa (e maggiormente protetta a centrocampo) la
squadra ha saputo rendersi pericolosa sino alla fine (Cortelezzi all’86’ ha
calciato una punizione di un niente sopra la traversa). Secondo Magnin il
Losanna ha invece giocato i secondi 45 minuti a una porta sola. Dei vodesi i
migliori sono risultati il terzino Brown (autore un dribbling da urlo e di
capocciate da brivido dentro l’area granata) e Balde che sulla fascia ha avuto
piena libertà d’azione. Labeau, capocannoniere di Challenge League al Comunale
non è di nuovo riuscito a sfondare la porta di Kiassumbua, una sicurezza tra i
pali (poteva evitare di farsi ammonire per perdita di tempo, non è la prima
volta).
Vittoria, meritatissima, ottenuta
con il cuore e la grinta. Dimostra che il Bellinzona grazie anche a Pablo Bentancur
(“I ragazzi hanno giocato con il cuore e le… palle”) è finalmente sulla strada
giusta. Nando Cocimano invita però tutti a stare con i piedi per terra: “Non
siamo per niente salvi, ci sono ancora 8 partite da giocare…”.