Fumetti
Eva Kant
Compie 60 anni la compagna di Diabolik
Pubblicato il 15.04.2023 08:00
di Angelo Lungo
Eva
Massimo Recalcati, nel libro “La Legge della parola”, spiega che non si può vivere senza l'Altro, altrimenti l'umano si spegne e non ha desideri. Adamo viene privato di una sua costola e gli viene offerto un “essere” che rappresenta parola e anelito. E che colma la pena che gli manca qualcosa. Ma la privazione non è perdita, è apertura, è incontro, è trasporto verso l'Altro. L'origine del mito del desiderio è questo: ricercare nell'alterità quello che non si riesce a raggiungere da soli. La relazione non è una “riunificazione” e nemmeno un “rispecchiamento tra uguali”. Conta la presenza.
Kant
È Immanuel, è il filosofo massimo rappresentante dell'illuminismo tedesco. Il suo intento è quello di criticare “la ragione”, per determinare le condizioni di possibilità e i limiti di validità delle capacità conoscitive dell'uomo, nei vari campi della sua attività: scienza; morale; arte. Sulla sua tomba fece scrivere: “Il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me”. Era uno strenuo difensore della libertà di pensiero, l'uomo doveva adoperare la “ragione” per esaminare le opinioni degli altri e superare i pregiudizi.
Nel 1963, era l'albo numero 3, le sorelle Giussani fecero debuttare, nella serie Diabolik, Eva Kant. Capelli raccolti, lineamenti fini e belli, sguardo penetrante, bionda (come Grace Kelly e Kim Novak). Il poeta avrebbe parlato di “corrispondenza d'amorosi sensi; lo scrittore di “affinità elettive”; il drammaturgo “di un amore che se è folle e se è peccato, il peccato fa divenire innocenti”; il compositore di “fuggevol ora che si inebria a voluttà”. Diabolik ed Eva erano alla ricerca l'uno dell'altra. Lei appare come una donna sofisticata, dichiarandosi, subitaneamente, di essere pericolosa. È sensuale all'inverosimile. Per alcuni anni ha un ruolo schivo, segue, fedele, le decisioni del suo compagno. Ma poi emerge la sua personalità, cresce, reclama autonomia e indipendenza e la ottiene. Il rapporto diventa duale, paritario. I due condividono la vita in maniera complice, divorati da una passione che si percepisce e che non sembra avere fine. Si bastano, non si giudicano e non hanno remore morali: oltrepassano i limiti, li oltraggiano spudoratamente e con consapevolezza. Hanno un unico orizzonte: loro stessi.