È stata vera gloria
quella di giovedÌ al Tourbillon? O è stato un Sion ormai alla deriva a facilitare
il compito della squadra di Jacobacci?
Ce lo dirà forse
oggi lo Zurigo, che nonostante qualche assenza pesante dovrebbe rappresentare
comunque un test molto più probante per i bianconeri.
Il Lugano di Sion
è apparso in chiara difficoltà fino al gol del vantaggio di Custodio: timido e
impacciato è stato salvato dalla prodezza con i piedi di Baumann.
Difficili prevedere
come sarebbe andata a finire se quel pallone fosse finito dentro.
Dal momento del
micidiale contropiede di Custodio il Lugano è apparso trasformato: contemporaneamente
al crollo del Sion, i bianconeri sono saliti in cattedra, ritrovando d’abrupto
quelle sensazioni che avevano smarrito nelle ultime uscite.
Ha senza dubbio
contribuito il ritorno in campo di un elemento come Maric (qui nella foto Putzu), che oltre a
trasformare il rigore con la solita sicurezza, ha saputo guidare il reparto
difensivo con la solita impeccabile regìa.
Jacobacci ha pure
rispolverato la coppia Bottani-Gerndt, quella che prima dell’arrivo di Abubakar
rappresentava la vera e forse unica affidabile soluzione offensiva.
Spiace per
Abubakar, che in queste partite aveva dimostrato numeri interessanti, ma in
questo momento il Lugano deve affidarsi alle sue certezze, a quei giocatori che
negli anni l’hanno portato ad essere una delle più belle rivelazioni della
Super League.
Il vantaggio dal
fondo della classifica sembra piuttosto rassicurante e il Servette secondo dista
soltanto quattro punticini.
Ritrovando la
serenità e la solidità perduta in questo 2021 nessun traguardo sembra precluso,
anche quel posto in Europa che qualcuno ha paura a pronunciare.
Per ora diciamo
che va bene così: come ha sempre detto Jacobacci, “raggiungiamo 39 punti, poi
ne parleremo”. E allora sotto con lo Zurigo: per vincere e soprattutto
confermare la prestazione di giovedì a Sion.
Perdere
rigetterebbe la squadra nel dubbio più assoluto e non ci vogliamo nemmeno
pensare.