CALCIO
La "pareggite" è fastidiosa ma si può guarire
Ottavo pareggio per il Lugano in questo 2023: la classifica resta buona
Pubblicato il 15.04.2023 22:58
di Silvano Pulga
Un pareggio, a Ginevra, è sempre un risultato da tener buono, verissimo. Però i granata restano davanti in classifica e, per quest’anno, sono finiti gli scontri diretti, aspetto non secondario. Per il resto, l’inerzia della sfida è stata da pari senza reti, con i bianconeri che si sono fatti preferire nella prima parte di gara, per poi abbassarsi nella ripresa, contro avversari che sono diventati via via più minacciosi con l passare dei minuti. Tuttavia, i ginevrini hanno confermato la loro tendenza (come il Lugano, del resto) a chiudere le gare non segnando tantissimo, ma senza perdere: perché se è vero che i ticinesi hanno ottenuto l’ottavo pari dall’inizio dell’anno, i ragazzi di Geiger sono a quota sette. Non una grande differenza, quindi: ma in un torneo dove a decidere, probabilmente, saranno i particolari, quel pareggio in più potrebbe pesare. 
Dopodiché, sarebbe ingiusto prendersela con una squadra che, ancora una volta, è scesa in campo con tante assenze. Ancora una volta, Mattia Croci Torti ha tirato fuori dal cappello una soluzione d’emergenza, con una formazione che ha iniziato, davanti, con quattro elementi veloci, per provare a far male agli avversari giocando palla a terra. E la cosa aveva funzionato, dal punto di vista del gioco: tuttavia, ai bianconeri, orfani di un centravanti di ruolo,  è mancato qualcosa nei sedici metri avversari. Nella ripresa, con il prevedibile calo dei ritmi, il Crus è corso ai ripari con dei cambi mirati, per mettere fisico nella propria metà campo: e quando non ci sono arrivati i giocatori di movimento, ci ha pensato Saipi, con un paio d’interventi di spessore. Ecco, i tempi delle polemiche sui portieri, in riva al Ceresio, sono davvero chiusi: e diremmo che si tratta di una buona notizia. 
Quella brutta sono le notizie che arrivano da altri campi. Il Lucerna, infatti, corre: quattro reti rifilate allo Zurigo (unica squadra a essere sconfitta dal Lugano sinora), e una prestazione davvero di livello, i confederati sono giovani, con l’esperienza dove serve, e con un super Mario Frick in panchina. Max Meyer e Ardon Jashari dipingono calcio in campo, Ottiger cresce ( e lo avrà notato anche Yakin), c’è anche quel pizzico di fortuna che non guasta (per esempio in occasione del primo gol). Ecco, la pareggite non vale per tutti, tant’è vero che i biancoblu hanno superato il Lugano e, ora, hanno messo nel mirino il Servette. Il calendario ha fissato lo scontro diretto tra ticinesi e svizzero centrali il 7 di maggio, alla swissporarena: vedremo come ci arriveranno entrambe le compagini, ma c’è da credere che i punti, in quell’occasione, peseranno doppio. 
Da qua alla fine ci sono ancora 8 partite da giocare: le probabilità di fare bene ci sono, ma di invitati al pranzo europeo ce ne sono tanti. E i più pericolosi saranno da affrontare a casa loro. Fa bene il Crus a predicare tranquillità, e a chiedere ai suoi di staccare la spina: sarà una volta lunghissima, e servirà avere tutti (o quasi) nelle migliori condizioni. Perché la pareggite è malattia fastidiosa, ma si può guarire. Però, se guariranno anche gli altri, vorrà dire che qualcuno smetterà di pareggiare, per ammalarsi di più. Ed è meglio che accada agli altri, anche se, magari, può sembrare poco sportivo, detta così. Però, alla fine, ci saranno solo un secondo, un terzo e un quarto. Da lì in poi, si sarà partecipato e basta: che è molto decoubertiniano, magari, ma sarebbe un’opzione troppo amara per essere contemplata.