CALCIO
È il momento di Cocimano
L’argentino punta alla vittoria col Vaduz e alla licenza Uefa-Pro in Spagna
Pubblicato il 16.04.2023 11:06
di Enrico Lafranchi
Quella che sarebbe potuta essere una partita da panico, come lo era stata con lo Xamax (capocciata di Bakayoko sul palo al 91’), dovrebbe essere per i granata una gara di ordinaria amministrazione. Il Vaduz che vedremo al Comunale non può fare paura al Bellinzona. Non ci sembra il caso, a poche ore dal calcio d’avvio che sarà dato alle 14.15 da Johannes von Mandach, già arbitro di Losanna-Bellinzona, 1-1, del 13 novembre scorso, di dilungarci su quanto è avvenuto in casa ACB nelle scorse settimane se non per tornare in argomento sulla vittoriosa partita con i vodesi visto che abbiamo l’opportunità di tornare a parlarne, sei giorni dopo, con mister Cocimano. Ma soprattutto chiediamo al tecnico argentino di fare chiarezza su quanto ha dichiarato giovedì a TeleTicino, ospite di “Fuorigioco”, per quanto riguarda il suo ruolo quando subentrerà il nuovo allenatore (che presumibilmente resterà in carica anche la prossima stagione), il quarto della serie senza calcolare la sua parentesi (tra l’altro avvenuta a due riprese) sulla panchina quale responsabile. Sappiamo che Pablo Bentancur non vuole più sbagliare, è quindi da escludere, come si era paventato negli scorsi giorni, un’altra “minestra riscaldata” dopo i “fallimenti” (dolorosi per la squadra) cui il patron è andato incontro assumendo prima Raineri, poi Maccoppi. La cosa più importante è che Cocimano possa lavorare, seppure ancora solo per una settimana (forse neanche) in modo tranquillo.
Nando, per il suo futuro vuole essere in chiaro: giusto?  
“Certo, bisogna stabilire e definire subito i compiti per evitare che siano magari interpretati male dopo”.
Forse c’è stato un malinteso per quanto ha dichiarato a “Fuorigioco” o non è stato compreso bene. In futuro Lei vuol fare l'allenatore, vero?
“Voglio fare l’allenatore, è la mia passione. Oggi come oggi non avendo il patentino è normale che sia un po’ in bilico. Nel senso che al momento non posso fungere da allenatore in quanto non ne ho i requisiti. Il mio obiettivo è però quello di diventare il più presto possibile allenatore".
Lei si è riconosciuto al volo nel ruolo di vice: 
“Come ho detto in tivù è la prima volta che faccio l’assistente. Ho di riflesso dovuto imparare come si gestiscono le varie situazioni”.
Staccherà il patentino in Spagna, ci sono altre alternative?
“Esatto, ho già provveduto a una prescrizione in Spagna. Potrei però optare anche per Coverciano, dalla Federazione svizzera ho ricevuto l’ok per ottenerlo all’estero. Sotto questo punto di vista non ci sono problemi, mi sto muovendo in questa direzione”.
Torniamo brevemente alla gara di domenica. Ha visto anche lei un altro Bellinzona?
"Si, ho notato un Bellinzona molto propositivo, che ha voluto fare a ogni costo il risultato. La differenza con le altre partite è stata la volontà, la determinazione di vincere”.
Con il Vaduz andrebbe bene anche un punto? 
“No, non saremmo contenti se ne venisse fuori un pareggio. Giochiamo in casa, la nostra mentalità è di entrare in campo per conquistare i tre punti come abbiamo fatto con il Losanna”.
È da temere la squadra di Stocklasa? 
“Temere no, ma è da rispettare. Non attraversa un momento buono (è reduce dall’1-4 casalingo con lo Sciaffusa dopo essere andata ad espugnare il Brügglifeld, ndr), possiede però giocatori di buona qualità”.
Una domanda curiosa: ora che usa la lingua di Dante, la capiscono tutti? 
“Siamo in Ticino, chi parla spagnolo deve imparare anche l’italiano… Spero mi capiscano tutti” – risponde ridendo. 
Il bilancio è favorevole a Berardi e compagni che hanno riportato due vittorie contro una dei “principini”, realizzando in tutto 6 reti firmate da Pollero (2), Cortelezzi, Chacon, Guillermo Padula, Manis.