CALCIO
Da Como a Londra per amore dell'Arsenal
Federico Rossi, cuoco ma soprattutto supporter dei Gunners, ci racconta il suo viaggio speciale
Pubblicato il 17.04.2023 14:16
di Carlo Scolozzi
Tra una porzione di tagliatelle in crema di salmone e fagiolini e uno spezzatino di manzo con patate, Federico Rossi in arte Fede ha trovato il tempo per ritagliarsi una trasferta speciale, ossia quella che l'ha portato nel weekend appena trascorso a seguire il suo Arsenal sul campo del West Ham. Fede svolge la professione di cuoco e lontano dai fornelli, nel tempo libero, ha allenato una vita fa gli Allievi D1 del Chiasso e oggi dirige i Giovanissimi 2009 della Valbasca. Abita a Como ma per lui, che prepara i piatti del pub London by Max di Paradiso, Londra sarà sembrata proprio dietro l'angolo. 
Al London Stadium non è andata benissimo, dal momento che i suoi amati Gunners vincevano 2-0 dopo soli dieci minuti e si sono invece fatti rimontare. Non era per strappare un punto sbiadito agli Hammers privi di Scamacca che Fede aveva intrapreso questo suo viaggio, ma tant'è. Eppoi vuoi mettere l'emozione di seguire la tua squadra del cuore nella magica  e ammaliante terra d'Albione? Il diretto interessato ha scelto il nostro Eco dello Sport per stilare una sorta di diario di bordo, sul quale appuntare le sensazioni di una giornata davvero particolare.
"Sono arrivato nel tardo pomeriggio del sabato e ripartito ieri ad inizio serata. Una toccata e fuga londinese, insomma, per ammirare il mio amato Arsenal. Il secondo giorno, in mattinata, ho avuto modo di fare anche un giretto in città con la mia ragazza, per vedere da vicino Big Ben, Buckingham Palace e Tower Bridge. Il viaggio? È filato liscio come l'olio, tranne una ventina di minuti di ritardo dell'aereo all'andata".
Prima volta in Inghilterra?
"Sì, ma avevo già assistito a gare dell'Arsenal dal vivo. Cito in merito un paio di tappe italiane: il successo per 2-0 a San Siro col Milan e lo 0-0 al Delle Alpi con la Juventus, entrambe in Champions League". 
Che clima hai trovato?
"Premetto che all'Emirates Stadium, in veste di tifoso di casa, sarebbe stato tutto diverso. Non solo, avendo il West Ham solo tre punti di vantaggio sulla zona caldissima della classifica, allo stadio non volava letteralmente una mosca. Ho quindi trovato un clima freddo. Si è acceso però dopo che gli Hammers hanno dimezzato le distanze, è diventato incandescente quando l'Arsenal ha fallito un calcio di rigore sul risultato di 1-2 e si è in fine trasformato in una bolgia al momento in cui il West Ham ha pareggiato".
Non sei comunque pentito della tua trasferta.
"Affatto. In questo caso il risultato viene assolutamente in secondo piano. Sono partito per vivere un'esperienza e da questo punto di vista sono soddisfatto. L'organizzazione degli stadi in Inghilterra, inoltre, non ha nulla a che vedere con quando accade invece in Italia. Negli impianti inglesi è tutto snello e facilitato, io stesso che ero un neofita ho potuto subito ambientarmi senza problemi. A livello emozionale è stato quindi un viaggio unico, non potevo aspettarmi di meglio. Anche se la mia prossima personalissima tappa allo stadio sarà in casa dell'Arsenal. Se ne riparlerà ormai nelle prime battute del prossimo campionato di Premier. Almeno potrò esultare. Domenica sono infatti finito in mezzo ai tifosi degli Hammers, in quanto sono sold out sia i posti all'Emirates Stadium che quelli dei Gunners in trasferta. Complice di tutto questo è il buon andamento della squadra, che si sta giocando il titolo col Manchester City, che reputo comunque favorito". 
Era da un bel po' che non vi issavate così in alto.
"In effetti è da parecchio che non ci giochiamo il campionato ad armi pari, almeno da 15 anni. Sarà un testa a testa fino all'ultima giornata. Merito di Mister Arteta? Certamente. Prima di lui era un disastro... Ci metterei pure gli acquisti azzeccati sul mercato e in questo senso penso particolarmente a Saliba, un centrale che dopo quattro stagioni in prestito in giro per l'Europa è rientrato e ha spostato i nostri equilibri in difesa. Non a caso da quanto si è fatto male, due settimane or sono, abbiamo incassato quattro gol in due partite".
In chiusura, come nasce questa passione per l'Arsenal?
"Risale a quando ero solo un ragazzino. Non avendo avuto influenze da parte dei miei genitori, che non seguono il calcio, ho potuto di conseguenza scegliere liberamente. E ho puntato sui Gunners perché sono figlio della generazione che ha potuto ammirare le gesta di Bergkamp, Pires e Henry. Insomma, il gruppo cosiddetto degli invincibili mi ha fatto appassionare al calcio inglese e nella fattispecie all'Arsenal".
(nella foto Federico Rossi al London Stadium)