Calcio
Salti di Joya
Dybala ha trovato il suo posto felice nella città eterna: coccole e applausi, è al centro del mondo romanista.
Pubblicato il 22.04.2023 06:37
di Matteo Petrulli
“Dybala cercava la gioia persa alla Juve: ha trovato un allenatore che lo capisce e il pubblico che lo ama, questo si vede anche in campo”, così Jose Mourinho ha commentato ai microfoni di TV8 la prestazione della Joya contro il Feyenoord. È proprio questa l’essenza del gioco dell’argentino: la testa libera, la sensazione di essere indispensabile ed al centro del progetto. Negli ultimi anni alla Juventus è stato a lungo criticato e oggetto di grandi dibattiti nell’ambiente bianconero. Dopo la sua definitiva esplosione nella stagione 2017-18, ci si aspettava da Dybala un salto di qualità che lo portasse ai livelli dei migliori al mondo; l’etichetta di “nuovo Messi” gli è stata appiccicata più volte. L’avvento di Cristiano Ronaldo gli ha tolto centralità, i lunghi infortuni gli hanno tolto continuità così come i repentini e costanti cambi di guida tecnica: il diamante puro e splendente che faceva brillare gli occhi dei tifosi era diventato un equivoco tattico sempre più appannato e fuori contesto. Nemmeno l’ultimo anno da trascinatore e il ritorno di Allegri hanno convinto la dirigenza bianconera a rinnovare il contratto di Dybala, ritenuto fuori dal progetto. Allora Paulo, senza contratto e costretto ad un ridimensionamento tecnico, ha scelto Roma. Un passo indietro per farne tre in avanti: l’argentino viene convinto da uno dei migliori allenatori del mondo e da uno degli ambienti più caldi di tutta Italia. Nonostante la squadra, gli obiettivi e le ambizioni non fossero di pari livello alla Juve, la Joya ha capito subito di essere l’idolo indiscusso della folla giallorossa, grazie ad una bolgia incredibile alla sua presentazione. Le sue prestazioni in campo in questa stagione sono soltanto lo specchio dell’amore che questa città ha donato al fantasista argentino. La stima reciproca con Mou, i tifosi sempre in delirio per lui e un rispetto per la maglia della Roma straordinario, tanto da rifiutare la 10 di Totti per guadagnarsela prima sul campo. Paulo è finalmente felice, ha trovato il suo locus amoenus. È il regista offensivo della squadra e ha già largamente migliorato il suo score in 22 partite giocate (16 goal e 8 assist) rispetto all’intera stagione scorsa (10 goal e 5 assist). La partita di ritorno contro il Feyenoord è stata l’emblema di quest’annata: Paulo a mezzo servizio che entra con la Roma in difficoltà e la risolve con un colpo di genio al 90’, spianando la strada verso le semifinali di Europa League. Tutto questo colmato da un mondiale vinto (seppur non da protagonista) con la sua Argentina. Il diamante è tornato a brillare, non ci resta che ammirarlo: che Joya!