CALCIO
La grande sfortuna di Sörensen
Il giovane dell’Yverdon, fuori per 6-9 mesi, non si stupisce della grande prestazione granata
Pubblicato il 22.04.2023 16:10
di Enrico Lafranchi
Se contro il Vaduz era andata sotto accusa tutta la rosa, a Yverdon il Bellinzona si è riscattato alla grande. Ma non con la stessa rosa… Pronti via, sono stati i padroni di casa a prendere possesso del gioco e del campo. I granata sono comunque riusciti a calciare due volte di seguito dalla bandierina fino a trovare per primi il gol con Chacon che già alla mezzora si era visto neutralizzare da Martin un’incornata destinata a migliore sorte. Correva il trentaseiesimo minuto, l’Yverdon, diventato sempre più arruffone, è pervenuto al pareggio al 51’ con Hautier. I ragazzi di Cocimano si sono però guardati bene dall’alzare bandiera bianca, anzi. Souza ha cercato a due riprese il gol su calcio piazzato, al secondo tentativo gli è stato negato dalla… la testa di Beyer (lottatore indomito ma bomber mancato, c’è mancato poco che una sua cavalcata a tutto campo sbloccasse il risultato in inizio di partita) che ha corretto la traiettoria di un pallone presumibilmente imprendibile per il loro portiere. Poi il rigore calciato, a freddo, da Cortelezzi, in campo da pochi minuti, e un finale asfissiante dei vodesi, all’insegna del famoso assalto a Fort Apache di John Ford (!), che ha generato mischie su mischie, una traversa e un paio di strepitose parate di Muci. A proposito, il sostituto di Kiassumbua ha risposto alla grande in più occasioni, ogni volta che è stato chiamato in causa ha dato sicurezza all’intero reparto e non solo. Dal canto loro i rientranti Romero e Peres hanno praticamente “murato” la metà del campo.
Una grande vittoria, con le stesse caratteristiche di quella con il Losanna. Ovvero di una “missione impossibile! Ma solo sulla carta, perché sul campo (gara tatticamente perfetta di Cocimano) i granata hanno mostrato grande determinazione, “cattiveria” agonistica e combattività costringendo gli uomini di Schällibaum (ammonito dall’ottimo arbitro) a spremere un sacco di energie senza concludere un granché. Stupefacente anche la freschezza fisica e mentale di Tognini e compagni, oggetto di discussioni a non finire… Cambiano le partite, cambiano le prestazioni. Dobbiamo per forza lasciarci stupire! 
Abbiamo sentito al telefono Aris Sörensen, costretto a seguire la partita in tivù a causa di un grave infortunio subìto durante la gara con il Losanna.
Aris, sei sorpreso della vittoria del Bellinzona? 
“Affatto, il Bellinzona è una squadra di tutto rispetto da prendere sempre sul serio. Lo ha dimostrato ieri sera mettendo in campo una grande attitudine, purtroppo (per noi) è riuscito a prendersi i tre punti".
Siete scesi in campo sicuri di vincere? 
“Sinceramente detto non pensavamo di portare a casa una vittoria facile. Assolutamente no!”
C’è una spiegazione alla sconfitta?
“Ci abbiamo messo tutto l’impegno possibile, poi è chiaro che se perdi in casa una partita vuole dire che qualcosa è mancato. Non ritengo però che sia stata una prestazione negativa. Ho visto i miei compagni battersi sino all’ultimo. È stata una partita di grande intensità”.
I giochi sono ora molto aperti: 
“Lo erano già prima a dire il vero. Sappiamo che il campionato di Challenge League è molto tirato, le partite si decidono solo al novantesimo. Quindi che sia il Bellinzona a vincere a Yverdon o il Bellinzona che batte il Losanna non fa nessuna differenza”.  
Infortunatosi nella partita contro il Losanna ad Aris (nella foto) è stata riscontrata la rottura del crociato. Una brutta botta per il ventunenne difensore (nipote del grande Jörn) che sotto la guida di Marco Schällibaum ha fatto notevoli progressi:
Ora ti si pone il problema di restare lontano dai campi da gioco per un bel po’:
“Eh si, andrà per le lunghe. I medici hanno parlato di 6-9 mesi. Significa che salterò la prima parte della prossima stagione”.
Un momentaccio!  
“Me ne rendo conto, non è mai facile per un ragazzo che pratica calcio sentire queste notizie. Bisognerà uscirne, proverò a dimostrare di essere una persona forte. Come dico sempre, lo sport è anche questo”.
L’intervento è comunque andato bene:  
“Sì, sono stato operato martedì, penso che il peggio sia passato. Ho davanti un percorso in salita, ma sono fiducioso”.
Resterai a Yverdon?  
“Promozione o non promozione, a Yverdon in questi otto mesi mi sono trovato molto bene. Sono contento di continuare con loro, ne parlerò quanto prima con la società”.
Come va con Schällibaum? 
“Con il mister c’è sempre stato un buon dialogo, mi ha anche dato parecchia fiducia”.
E con Degennaro?   
“Quest’anno ho imparato a conoscere di più anche Marco. È un grande professionista”.  
Il DG sostiene che la strada per la promozione è ancora lunga: 
“Sono perfettamente d’accordo, ci sono tante squadre che possono provare a dire la loro. Il Thun va forte, ha perso dall’Aarau ma è una sconfitta che ci può stare. Come la nostra con i granata. Ci sono anche altre piazze pericolose, a cominciare proprio da quella argoviese. Ci resta da giocare anche il derby con lo Stade Lausanne…”.  
L’Yverdon avrà a che fare ancora con il Losanna, poi con Thun, Aarau e Wil. Ha ragione Aris, il campionato è destinato a restare apertissimo sino al 36.esimo turno.