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Las Vegas si è combattuto il match di boxe dell'anno, dal punto di
vista tecnico e mediatico, categoria pesi leggeri. Erano di fronte il
bello contro il cattivo: da un lato il ragazzo problematico capace di mettersi con continuità nei guai; dall'altro il ragazzo bello, popolare,
classico volto amato dai pubblicitari e social all'inverosimile (è
seguito da oltre 9 milioni di persone). Si sfidavano: Gervonta Davis
(29 anni), nato a Baltimora e soprannominato “The One” o “Thank”;
Ryan Garcia (25 anni), nato a Victorville in California e
soprannominato “The Flash” o “KingRy”. Le cronache raccontano
che Davis non ha dato scampo al suo avversario, sconfitto per ko al
settimo round. Garcia si è preso la scena, ma Davis è stato freddo
e dominante, al momento opportuno ha sferrato con potenza e
precisione i suoi colpi. La resa è avvenuta in maniera naturale e il
bello ha preso coscienza che il sinistro del brutto faceva davvero
male. A bordo ring c'erano leggende di tutti i tempi: Mike Tyson; Ray
Sugar Leonard; Manny Pacquiao; Oscar De La Hoya; Mayweather. Per
Davis è la ventinovesima vittoria in altrettanti incontri (27 prima
del limite), Garcia invece accusa la prima sconfitta della sua
carriera al 24esimo match.
Il
cattivo è un grande ma deve fare i conti con la sua indole, non la
riesce a tenere sotto controllo. Ha avuto seri problemi con la legge;
in Florida è stato accusato di lesioni personali; in precedenza era
stato coinvolto in una rissa nei pressi di un bancomat; durante una
gara di basket, a cui presenziava, sotto l'occhio delle telecamere fu
visto che strattonava la sua ex fidanzata e madre di suo figlio.
Sempre in bilico.
Il
bello non ha dimenticato le sue origini e manifesta con orgoglio la
sua doppia nazionalità. Ama la sua professione e i contratti
pubblicitari lo hanno reso ricchissimo. Ha sofferto di depressione e
si è allontanato dal ring per un po'.
La
borsa? I guadagni garantiti per i due pugili si sono attestati sui 5
milioni per Davis e poco meno per Garcia. Cifra destinata a salire:
da aggiungere l'incasso dalla pay per view e quello assicurato dagli sponsor.