Calcio
Fornals e il colpo dello scorpione
Lo spagnolo va a segno con una rete magnifica
Pubblicato il 24.04.2023 07:28
di Angelo Lungo
Nel libro “Apocalittici e integrati”, Umberto Eco sosteneva che l'Apocalisse è l'ossessione del dissentire, mentre l'integrazione è la realtà concreta di coloro che non dissentono. L'integrato è un conformista, colui che aderisce alle opinioni prevalenti, segue pedissequamente il pensiero dominante, segue, senza spirito critico, in maniera passiva, i comportamenti della maggioranza. Poi ci sono i ribelli, quelli che all'improvviso dicono di no, mettono in discussione la Legge del Padre, contestano senza paura, sfidano l'estensione del dominio della norma. La rovesciata nel mondo del calcio è un atto di ribellione. Il football vive perfettamente organico alla società dello spettacolo. Ogni gesto atletico viene visto, rivisto e replicato. Agli albori della disciplina tutto era riportato e tutto era sperimentato. Il primo calciatore a realizzare la prima rovesciata fu il brasiliano Leonidas da Silva, il 24 aprile 1932. Le cronache spiegano che era un giocatore dalla tecnica sopraffina, ricordato perché realizzò la prima rete con la “bicicletta”. Molto tempo dopo, fine anni Ottanta,  sulla scena è comparso un portiere basso di statura, dalla capigliatura folta, aveva straordinari mezzi tecnici. E decise che poteva uscire dall'area di rigore. Era René Higuita detto “El loco”, era colombiano. Nel 1995 la sua nazionale giocava a Wembley, nel tempio del calcio. Su un tiro-cross di Redknapp, apparentemente innocuo, non bloccò il pallone in presa, lo lasciò scorrere alle sue spalle, si slanciò in avanti e lo colpì con i piedi. Era la parata dello “scorpione”. Pablo Fornals è spagnolo e milita nel West Ham. La sua squadra, nell'ultima giornata di campionato, ha travolto il Bournemouth. Al minuto 72 ha realizzato un gol incredibile. Si è ritrovato in area, ha ricevuto il cross di un suo compagno, il corpo era avanti, ci è arrivato facendo il gesto dello scorpione. Marcatura fantastica, spettatori stupiti e social scatenati.
Scrive Albert Camus: “Mi ribello; dunque esisto”.