CALCIO
La mossa a sorpresa del Crus
Il tecnico vacallese sposta Aliseda a centrocampo e il Lugano vince la partita
Pubblicato il 24.04.2023 08:37
di Silvano Pulga
Si dice che i proverbi siano la saggezza dei popoli: vero, ma up to a point, sino ad un certo punto, come direbbero gli inglesi. Una delle citazioni più abusate, infatti, è “Volere è potere”. In realtà, come sappiamo, non è sempre così: per informazioni, citofonare Icaro. La realtà è che ieri, a Cornaredo contro il Sion, il Lugano doveva vincere, come avevamo già scritto su questa testata. Non farlo, avrebbe significato infatti rivedere gli obiettivi stagionali in campionato. Se, infatti, il Servette, nell’anticipo, è stato duramente ridimensionato a Berna, è anche vero che il Lucerna ha confermato il proprio buon momento contro il Basilea, svuotato dall’impresa europea, al netto del GCZ il quale, passando a Winterthur sabato, ha chiesto di aggiungere un posto a tavola. 
Mattia Croci Torti è un uomo che legge, e ieri si sarà ricordato di Vittorio Alfieri e del suo “Volli, sempre volli, fortissimamente volli.” A differenza dello scrittore piemontese, non si è però fatto legare alla panchina da Cao Ortelli, preferendo sfogare la propria rabbia, in occasione di alcune situazioni controverse, facendosi un giro dietro la medesima. Ma di sicuro il tecnico di Vacallo ha fatto di tutto per portarla a casa, buttando in campo i suoi titolari, lasciati prudenzialmente in panchina per gli acciacchi. E dimostrando quanto diciamo da tempo, e cioè che le prime scelte sono undici, e basta. Che poi i rincalzi debbano fare bene, è fuori discussione, ovviamente: tuttavia, l’ingresso di Celar, ieri, è stato un valore aggiunto. E non è un caso che, con lo sloveno in campo a tenere alta la squadra, anche Steffen, sino a quel momento praticamente fuori dal gioco, sia rientrato in partita, mettendo il piede in entrambe le azioni che hanno portato ai gol dei ticinesi. 
Se ne discuteva in tribuna durante l’intervallo: è stato un bene incontrare il Sion tempo fa, e non adesso. Bettoni ha trasformato i vallesani, che si sono presentati a Cornaredo in fiducia, forti degli ultimi ottimi risultati ottenuti, confermando di essere una buona squadra, ben disposta in campo, fisica e con una buona preparazione atletica. I bianconeri (ieri in verde in nome del sostegno alle iniziative benefiche dell’associazione Greenhope, che si occupa di aiutare i bambini più sfortunati), vicini al gol in due occasioni nei primi istanti dell’incontro, hanno poi perso il bandolo della matassa, contenuti egregiamente dagli ospiti, molto fisici (forse qualche cartellino giallo in più , in questa fase, non avrebbe fatto male, anche se, al termine dell’incontro, risulteranno ben tre i giocatori finiti anzitempo negli spogliatoi) e in grado di rendersi pericolosi sulle palle ferme le quali, per i ticinesi, orfani di Mai, sono ritornate a essere il tallone d’Achille, come nel passato. 
A inizio ripresa, però, un’ingenuità di Zagré (che ha rimediato due gialli in pochi minuti) ha lasciato i vallesani in 10. Gli uomini di Bettoni, a quel punto, hanno cambiato atteggiamento, spezzettando il gioco con lunghe pause durante i falli, cercando d’innervosire gli avversari. E, infatti, è stato il nuovo entrato Belhadj a cadere nella trappola dei biancorossi, finendo anzitempo sotto la doccia, anch’egli dopo aver rimediato due cartellini gialli, nel giro di pochi minuti. Qua, però, è emerso lo spirito della squadra ticinese e del suo allenatore, i quali non si sono arresi, provandoci fino alla fine. Il Crus ha tirato fuori dal cilindro, ancora una volta, una mossa a sorpresa: Aliseda a centrocampo, Steffen e Amoura sulle ali e il nuovo entrato Celar in mezzo. E sono arrivati i tre punti che dovevano arrivare, al di là dei proverbi e delle citazioni d’autore: perché il calcio è pratico, e le classifiche sono numeri, vale a dire la cosa più concreta e meno poetica che esista. 
Ora, si va verso una settimana intensa: mercoledì la trasferta a San Gallo, contro una squadra ferita e, quindi, pericolosissima, per poi tornare, sabato sera, in Ticino contro il GCZ. Due partite accessibili ma non facili, come lo saranno tutte, da qui alla fine. Ma l’imperativo, se si vuole arrivare a un traguardo prestigioso, sarà far diventare Cornaredo un fortino inespugnabile, e vendere cara la pelle in trasferta: i bianconeri, infatti, sono attesi, oltre che nella Svizzera orientale, a Lucerna, Basilea e Zurigo. Volere non è potere, lo abbiamo scritto sopra: ma è anche grazie alla volontà che Vittorio Alfieri è diventato immortale. Il Crus non è così ambizioso, e il calcio non è arte: o forse no, chissà.  
(Foto Putzu)