È finito nell’occhio
del ciclone dopo il gol subito domenica da Schönbächler che è costato al Lugano
la sconfitta.
Nelle interviste
del dopo-partita Noam Baumann è apparso piuttosto nervoso, ovviamente conscio
che l’errore contro lo Zurigo è stato piuttosto grave.
Ma come sta realmente
Baumann e soprattutto, quale futuro si prospetta per lui?
Ne abbiamo
parlato con Jaro Rama, suo procuratore.
E con lui
partiamo proprio dal gol subito.
“Credo si sia trattato
di un errore di posizionamento. Nemmeno Noam si è nascosto, credo sappia
benissimo che poteva fare meglio in quella situazione. Purtroppo si è trovato
un po’ troppo avanti”.
Dopo un grande
inizio di stagione, ultimamente sembra un po’ altalenante nelle sue
prestazioni. Come mai?
“Credo che nelle
ultime partite tutta la squadra sia un po’ stanca a livello mentale. Può
capitare in un campionato in cui si gioca ogni tre giorni. Forse a questo punto
sta mancando un po’ di freschezza e anche il portiere ovviamente ne risente”.
Lui è
tranquillo?
“Io lo sento
molto sereno, è un ragazzo mentalmente molto forte, ha sempre saputo
riprendersi anche nei momenti più difficili. Può capitare anche a lui di sentirsi
un po’ frustrato dopo qualche partita ma è assolutamente naturale”.
Si era parlato
tanto di mercato nelle ultime sessioni: come stanno le cose adesso?
“Sia in estate
che in inverno c’erano delle squadre interessate ma stiamo parlando di un
portiere di 24 anni con buone prospettive e giustamente il Lugano non vuole
regalarlo. Stiamo cercando di fare una cessione che possa essere importante
anche per il club che se lo merita. È ovvio che con il covid e le difficoltà economiche
del calcio in generale, non è proprio il periodo migliore”.
Qualcuno adesso
ne mette in discussione la titolarità: potrebbe essere una buona idea quella di
farlo riposare un po’?
“Non credo sia una
buona idea quella di lasciarlo in panchina: se si vuole che il giocatore
acquisti prestigio sul mercato deve continuare a giocare. Come ho detto non
sono preoccupato per un paio di errori: si è sempre ripreso alla grande e non
dimentichiamo che quest’anno è risultato spesso decisivo con delle grandi parate”.
A Lugano si trova
sempre bene?
“È molto contento
di essere a Lugano, ovviamente se poi ci sarà l’occasione di fare un passo avanti
nella sua carriera sarà il primo a rallegrarsene. Per adesso sta bene dove dov’è
e credo che in questi anni sia cresciuto parecchio. In inverno era considerato
il più forte della Lega, non credo che lo si possa mettere in discussione per un
paio di errori”.
Dove può ancora
migliorare?
“In questi anni è già migliorato molto ma lui è molto bravo con i piedi, ha compiuto grandi progressi
quando può far partire l’azione da dietro. A Lugano però non sono così abituati
a fare questo tipo di gioco ma sono certo che lui potrebbe rendersi utile anche
in queste situazioni se ce ne fosse bisogno”.
Del Lugano di
Jacobacci cosa mi dice?
“Io ovviamente
guardo tutte le partite e mi sembra che sia una squadra, che a differenza di tante
altre, ha un sistema di gioco in testa e lo traduce spesso in campo. Non è come
il San Gallo che una volta vince 4-2 e la volta dopo perde 3-0. Il Lugano è
sempre piuttosto continuo nelle sue prestazioni anche se ultimamente mancano un
po’ i risultati. Quello che ho detto per Baumann può valere per il resto della
squadra, forse manca un po’ di freschezza. Adesso sta all’allenatore cercare
una soluzione”.
Il presidente Renzetti
ha detto di avere un po’ paura della retrocessione.
“Io non credo che
il Lugano corra questo rischio. Anzi, in un campionato così equilibrato, credo
che possa ancora puntare al 2. o 3. posto. Bastano un paio di risultati per
cambiare il corso della stagione”.