Il
termine persona viene dal latino, probabilmente è una voce di
origine etrusca, significava “maschera teatrale”. La maschera è
uno dei temi fondamentali dell'opera dello scrittore siciliano Luigi
Pirandello. Nel romanzo “Uno, nessuno e centomila” scrive che:
“Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita
incontrerai tante maschere e pochi volti”. La vita diventa un
grande palcoscenico e l'individuo si trova a dover recitare
continuamente come un attore e indossare una maschera per la
famiglia, la società, per il lavoro e “quando stai solo, resti
nessuno”. Il siciliano è stato profetico, lo spirito del tempo fa
assistere al dominio dell'immagine, a una identità propagata sui
social, dove la forma è la struttura e la sostanza la
sovrastruttura.
Si
aggira, nell'universo della musica contemporanea, forte e possente:
il rap. È un genere che privilegia il parlato, che segue un ritmo,
sono dei versi costruiti con rime baciate, assonanze o consonanze.
In
Inghilterra c'è un mistero. Le indagini sono in corso. Gli indizi
sono pochi e per il momento l'arcano non è ancora svelato. Serve
solo pazienza e seguire il metodo Sherlock: “Una volta eliminato
l'impossibile ciò che rimane, per quanto improbabile, dev'essere la
verità”. Il mistero è presto detto: chi è Dide? È un rapper che
indossa una maschera floreale, che non ha aperture per la bocca o per
gli occhi. Circa due settimane fa è uscito il suo terzo singolo su
YouTube dal titolo “Thrill”, che ha avuto oltre un milione di visualizzazioni. Lui dice di essere “rapper at home, footballer on
the pitch”. Ebbene sì, lascia intendere che è un calciatore della
Premier League. I suoi video sono analizzati nel dettaglio, per
provare a capire chi possa essere. E i social sono scatenati. Il
toto-nomi è cominciato. Si parla di Wilfried Zaha del Crystal
Palace, di Noni Madueke del Chelsea e di Eddie Nketiah dell'Arsenal.
Alcune frasi delle sue canzoni richiamano la stagione dei londinesi:
“La squadra continua a vincere”; “Ogni partita è come una
finale”. Dide afferma che non gli piacciono né il Tottenham né
Harry Kane. I sospetti si sono incentrati pure su Bukayo Saha, ala
dei Gunners, e su Sheyi Ojo, ex Liverpool, che milita nel Cardiff.
“Conosci
te stesso” consiglia una massima vergata nel tempio di Apollo a
Delfi.