CALCIO
"Non sono lo Spalletti del Locarno"
Mister Remy Frigomosca ha stravinto il torneo di Seconda Lega, ma si giocherà tutto nelle finali
Pubblicato il 08.05.2023 08:17
di Carlo Scolozzi
Il conforto della matematica era una formalità, quasi un orpello. Il successo per 2-1 sul campo del Vedeggio ha comunque sancito la vittoria del campionato di Seconda Lega da parte del Locarno. Una certificazione avvenuta con ben quattro giornate d'anticipo. Il Napoli, tanto per fare un parallelo calcistico, si è laureato campione cinque giornate prima del gong. Chiediamo quindi scherzosamente a Remy Frigomosca se si sente lo... Spalletti delle bianche casacche. "Assolutamente no - esordisce ridendo il Mister verbanese - sono però felice di avere già chiuso la pratica: saremo così più liberi di testa e potremo recuperare gli infortunati senza dover forzare i tempi. In effetti siamo arrivati a questo finale con la coperta un po' corta. Tornando al torneo vinto, aggiungo che se non supereremo gli spareggi col campione solettese sarà stato tutto inutile".
Qual è stato il vostro segreto?
"Abbiamo praticamente sempre vinto, dopo un inizio tentennante. A differenza degli avversari diretti, non sono mai stati persi punti con le cosiddette piccole del torneo. Siamo insomma stati regolari e questa continuità alla fine ha pagato. Se abbiamo compiuto un percorso netto, inoltre, è anche e soprattutto perché disponiamo di una rosa di qualità. Dover vincere sempre non è comunque facile eppoi la concorrenza non mancava: mi risulta infatti che il diesse del Malcantone Virginio Prisco abbia dichiarato proprio a questo portale che, dopo due secondi posti consecutivi, il suo Malcantone voleva fortemente il primo posto finale".
Come giudichi il livello della Seconda Lega nel complesso?
"Ho frequentato questa categoria pure da giocatore di Vallemaggia e Losone e posso dire che rispetto a una volta c'è stato un piccolo passo indietro sul piano tecnico, ma sul piano fisico, beh, corrono tutte come treni. E le compagini sono inoltre messe bene in campo. Quello dell'aumento di intensità è un discorso che vale anche per la Terza Lega. 
Avete perso una sola volta.
"Già, è accaduto alla terza giornata del girone di ritorno, sul campo dell'Arbedo/Castione. Una beffa, in quanto abbiamo disputato il miglior primo tempo di tutta la stagione".
Avete letteralmente esagerato, invece, contro il Cadenazzo nel penultimo turno.
"Quell'8-1 è il nostro scarto più ampio, in ogni caso non la considero la partita perfetta. Diciamo piuttosto che è inizialmente difficile affrontare quelle squadre che si chiudono in difesa, tutte schiacciate contro il proprio portiere. Ma quando segni il primo gol, la situazione si sblocca e tutto viene di conseguenza".
È frustrante doversi giocare tutto nelle finali dopo un campionato da protagonisti assoluti?
"Non è semplice soprattutto dover aspettare un mese e mezzo prima di disputarle. Le vogliamo vincere a tutti i costi, venderemo cara la pelle, non saremo insomma delle comparse. I giocatori sono encomiabili e concentrati al massimo su quello che è il nostro obbiettivo di inizio stagione, ovvero quello di salire in Seconda Interregionale".
Come vi preparerete alle due sfide del 18 e 25 giugno?
"Intanto stiamo seguendo attentamente i risultati di quel gruppo molto combattuto. Quando sarà decretato il vincitore, invece, ci muoveremo in trasferta per osservarlo da vicino. Non lasceremo nulla al caso, questo è poco ma sicuro".
Frigo, hai vinto quattro campionati di fila. Rivivili qui e ora.
"In Quinta Lega eravamo appena all'inizio della nostra lunga avventura, abbiamo vinto con spensieratezza. In Quarta c'è stato lo stop per il Covid, ma non abbiamo riscontrato molte difficoltà in campo. Eppoi salivano due squadre, quindi non c'era l'obbligo di vincere il campionato. È invece stato particolarmente duro il torneo di Terza: veniva promossa solo la prima classificata e, nonostante i nostri ripetuti successi, continuavano a vincere anche gli avversari diretti. Non è stato facile neanche l'abbrivio in Seconda: dopo tre quattro sole giornate eravamo infatti già a -6 dalla vetta. Poi abbiamo infilato il filotto e non ci siamo più fermati, eccezion fatta per un pari col Malcantone e la sopracitata sconfitta con l'Arbedo/Castione.  
La Coppa è invece stata un calice amaro.
"È inutile piangere ora sul latte versato, nonostante l'enorme giramento di scatole. Il nostro obbiettivo era la finale, ci siamo fermati a un passo dal conquistarla. Quello che mi ha fatto piacere, però, è stata la delusione stampata sulla faccia dei miei giocatori a fine partita. Mi ha fatto capire quanto ci tenessero. A Locarno è insomma nato un grande gruppo, che ha un grosso attaccamento alla maglia".
(nella foto dell'archivio del Corriere del Ticino il tecnico del Locarno Remy Frigomosca)